Napoletani scomparsi, l'appello dei familiari: "La procura messicana non ha mosso un dito"
"Il procuratore di Guadalajara ha in mano il caso dal primo giorno, ma non ha fatto nulla finora. Trovateli", denunciano i familiari degli scomparsi
Cresce l'ansia tra i familiari dei tre napoletani scomparsi in Messico nello Jalisco da fine gennaio. La procura messicana ha richiesto alle autorità italiane i precedenti penali di sei cittadini del nostro Paese, tra i quali figurano anche i tre napoletani scomparsi. Ecco la risposta che i familiari dei tre napoletani hanno inviato alla redazione di NapoliToday un file audio con alcune dichiarazioni sul caso: "Il procuratore di Guadalajara ha in mano il caso dal primo giorno e finora non ha mosso un dito. Vuole concentrarsi solo sulla vita di Raffaele Russo, che non è un mafioso, non è un criminale, ma è solo un venditore ambulante. Chiedo soltanto che lo ritrovino e, se è il caso, successivamente che lo condannino. Non devono trovare scuse o pretesti solo perchè non riescono a trovare gli scomparsi".
Raffaele Russo, il figlio Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, vivevano da 2 anni in Messico, svolgendo l'attività di magliari.