Rapina e sequestro di persona, scarcerato un uomo della banda

Hanno rapinato un tir che trasportava pesce congelato. Lo hanno fatto in un modo che non lasciava spazio ad equivoci sequestrando anche l'autista. Stamattina il tribunale del Riesame di Napoli ha però deciso di scarcerare uno dei componenti della banda che ha effettuato il colpo lo scorso 18 maggio sulla statale 162 ai danni di un tir diretto verso la strada che lo avrebbe portato a Fondi, uno dei primi paesi del Lazio. Si tratta di Gennaro Immobile, 42enne di Torre Annunziata componente di una banda di rapinatori composta da Ferdinando Milone di San Giovanni a Teduccio e Gennaro e Giovanni Tufano di San Giuseppe Vesuviano. Il 42enne, secondo i magistrati del tribunale partenopeo faceva sì parte della banda ma sarebbe intervenuto solamente in maniera marginale, non essendo certo il suo coinvolgimento nella rapina al tir e nel sequestro di persona del guidatore.

Questa la tesi del suo difensore Ciro Ottobre accolta dai giudici del tribunale delle Libertà che non hanno ravvisato i gravi indizi di colpevolezza ai danni del torrese tanto da continuare a trattenerlo in carcere. Immobile era detenuto presso il carcere di Poggioreale sin dal giorno della rapina. Un colpo che sarebbe dovuto fruttare un totale di 200mila euro vista la quantità di pesce presente sul tir. Tir che è stato ritrovato all'interno di un'area recintata a Palma Campania dai poliziotti della stradale. Il guidatore del camion invece venne sequestrato e rilasciato nei pressi di Terzigno solamente dopo avergli sottratto il mezzo. Un autoarticolato su cui era installato un antifurto satellitare neutralizzato grazie ad una sofisticata apparecchiatura Jammer che aveva permesso ai rapinatori di farlo sparire dal sistema al momento del colpo. A far saltare il colpo però l'anello più “banale” della catena, un trattore che avrebbe dovuto trainare il tir lungo la strada. Una pessima idea visto che la macchina non riuscì a portare via il carico guastandosi e costringendo la banda a scappare.