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Cronaca

Save the Children: la Campania al primo posto in Italia per “povertà educativa”

Largamente insufficienti gli asili e le scuole a tempo pieno. Più della metà delle strutture scolastiche non offre il servizio mensa

È la Campania la regione italiana con la maggiore “povertà educativa”, cioè dove più scarsa e inadeguata  è l’offerta di servizi e opportunità educative e formative per i bambini e adolescenti:  largamente insufficienti gli asili e le scuole a tempo pieno;  più della metà delle strutture scolastiche non offre il servizio mensa.  Pochissimi i libri, lo sport, l’arte e perfino internet a occupare il tempo libero dei giovanissimi e tra i più alti d’Italia il tasso di dispersione scolastica.  Una deprivazione educativa che si somma alla povertà economica che colpisce più duramente proprio i bambini del Sud e riguarda ormai oltre 1 milione di minori in tutta Italia, mentre 3 milioni e 500 mila sono a rischio di povertà ed esclusione.

Al polo opposto della classifica è il Friuli Venezia Giulia, seguito da Lombardia ed l’Emilia Romagna, le  regioni italiane più “ricche” di servizi e opportunità educative per bambini e adolescenti.

Queste sono solo alcune delle principali evidenze del rapporto “La Lampada di Aladino - L’Indice di Save the Children per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia”, elaborato per la prima volta da Save the Children - l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti - con il contributo di un comitato scientifico, e reso noto in contemporanea con il lancio della campagna “Illuminiamo il Futuro”: 3 settimane di sensibilizzazione e raccolta fondi fino al 1° giugno e l’avvio di un intervento programmatico sul territorio con l’apertura in 5 città (Palermo, Catania, Gioiosa Ionica (RC), Bari, Genova) dei  primi Punti Luce, per rispondere concretamente alla deprivazione educativa e culturale di tanti minori e dare loro la possibilità di conoscere e coltivare i propri talenti.

I Punti Luce sono centri gestiti in collaborazione con una rete di organizzazioni partner ben radicate sul territorio (Associazione Mama Happy, CSI-Centro Sportivo Italiano-Catania, Associazione Inventare Insieme onlus, Associazione don Milani-Libera, UISP-Unione Italiana Sport per Tutti-Genova) e si trovano in aree caratterizzate dalla scarsità di servizi. Presso questi centri  “ad alta densità educativa” bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative. Inoltre i bambini e gli adolescenti in condizioni accertate di povertà, saranno sostenuti da una dote educativa, un piano formativo personalizzato che consentirà ad esempio l’acquisto di libri e materiale scolastico, l’iscrizione a un corso di musica o sportivo, la partecipazione ad un campo estivo o altre attività educative individuate sulla base anche delle inclinazioni e talenti del singolo bambino.

Entro fine 2014 Save the Children prevede di arrivare a 10 punti luce - con aperture a Napoli, Roma Torino, Milano  - e di assegnare 1.500 doti educative.

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