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Giovedì, 25 Aprile 2024

Giovane caduto nel vuoto, i testimoni: "Salvatore era ancora vivo"

"Quando lo abbiamo raccolto da terra era ancora vivo, ma l'ambulanza ci ha messo più di mezz'ora ad arrivare". Forcella piange la morte di Salvatore Caliano, 21 anni, caduto nel vuoto mentre, sembra, stava pulendo un lucernario al quarto piano di un palazzo di via Duomo. Il vetro si sarebbe rotto e il giovane sarebbe andato incontro al suo destino. 

Eppure, diversi testimoni ipotizzano che si sarebbe potuto salvare, se solo l'ambulanza fosse arrivata prima: "Salvatore si muoveva ancora. - racconta uno dei primi soccorritori del ragazzo - L'ambulanza non arrivava e siamo andati a prenderla noi sul Rettifilo. In questo quartiere, ormai, hanno chiuso tutti i pronto soccorso". 

Salvatore lavorava per il bar Tico di via Duomo, all'incrocio con via San Biagio dei Librai. Era entrato in quel palazzo, al civico 238, per un lavoretto che gli sarebbe servito ad arrotondare. Nel quartiere, tutti sapevano di quell'incarico a nero: "Aveva accettato di pulire un lanternino nella sua ora di spacco, a pranzo - sostiene una signora - lo dimostra il fatto che avesse ancora i guanti". Una versione confermata anche da altri testimoni: "I guanti glieli hanno tolti solo in ospedale, non ci vengano a dire che era salito in quel palazzo per portare il caffè perché è una menzogna" afferma un altro soccorritore. 

Forcella è reduce da una veglia spontanea. Nessuno ha chiuso occhio. La famiglia si è chiusa nel dolore, il bar Tico è chiuso per lutto, mentre i condomini del palazzo di via Duomo si sono trincerati dietro al silenzio. Intanto, nel rione qualcuno ricorda che Salvatore è uno dei tanti ragazzi costretti a cercare lavori in nero per andare avanti, costretti ad accettare anche lavori pericolosi, come quello che ha portato alla morte un giovane di 21 anni.   

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