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Cronaca

Salvatore Barbaro, ucciso dalla camorra per 800 euro: "Mio figlio era un bravo ragazzo"

I familiari del giovane ucciso per uno scambio di persona nel vesuviano denunciano in una intervista al Corriere della Sera di non poter beneficiare dei riconoscimenti dovuti alle vittime di mafia

Salvatore Barbaro è stato ucciso dalla camorra per uno scambio di persona il 13 novembre 2009. I sicari, che hanno agito togliendogli la vita ad Ercolano, hanno scambiato la vettura del giovane per quella di un camorrista.

"Funerali blindati e tutti che parlavano di camorra, ma mio figlio era un bravo ragazzo e con quegli ambienti non c’entrava niente", ha affermato in una intervista ad Amalia De Simone sul Corriere della Sera, Giovanna, la madre di Salvatore. 

.La verità sul caso Barbaro è venuta fuori dopo le indagini compiute dai carabinieri di Ercolano e di Torre del Greco. Barbaro non era l'obiettivo dei sicari ed era un bravo ragazzo, come confermato anche dagli ex affiliati al clan vesuviano nelle loro deposizioni sul caso. I killer hanno ricevuto 800 euro ad omicidio compiuto perchè avevano sbagliato obiettivo, rispetto ai 3mila euro pattuiti.

"Non c’è prezzo per la sua vita spezzata. Eppure abbiamo dovuto subire il rifiuto da parte del ministero del riconoscimento dei benefici per le vittime di mafia. Dicono che abbiamo parenti vicini alla camorra. Questi parenti esistono ma noi non li abbiamo mai frequentati, facciamo la nostra vita con sacrificio. E poi che c’entrano con mio fratello e con la sua morte da innocente? Se loro hanno scelto di avere a che fare con quella “merda”, noi non possiamo farci niente", ha dichiarato Agnese, sorella di Salvatore.

Il pm Sergio Ferrigno ha chiesto tre ergastoli per l’omicidio di Salvatore. 

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