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Cronaca

Roberto Saviano: Pavia dice no alla cittadinanza onoraria

Sarebbero occorsi i voti a favore dei due terzi del consiglio comunale. Lega contraria, PDL si astiene, mozione bocciata. I comitati napoletani: "Diamogli la cittadinanza onoraria partenopea"

Il Partito Democratico di Pavia, tramite i propri consiglieri comunali, aveva recentemente proposto al Consiglio di assegnare la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Lo scrittore di Casal di Principe, impegnato da sempre nella divulgazione delle azioni malavitose, dei rapporti tra malavita organizzata, politica e imprenditoria e del grande business dei rifiuti, in più di un’occasione aveva parlato ai cittadini pavesi della ‘ndrangheta e delle sue infiltrazioni al Nord, in territori considerati comunemente “non a rischio”.

La prima volta era stato ospitato all’Università, dove ha parlato agli studenti di mafia, intercettazioni, della magistratura, della macchina del fango, citando anche Giovanni Falcone e la giornalista russa Anna Politkovskaja. Successivamente aveva rapito la platea in una libreria cittadina. Entrambi gli incontri con l’autore di Gomorra hanno riscosso un grandissimo successo tra i cittadini pavesi.

Questi due eventi, che hanno visto una partecipazione così intensa da parte della città, hanno convinto i consiglieri del Partito Democratico a proporre il riconoscimento di cittadino onorario per Saviano. Quando, però, si è arrivati al momento della votazione gli otto consiglieri della Lega hanno bocciato la mozione e i 10 consiglieri del Popolo della Libertà hanno preferito l’astensione, non permettendo di fatto il raggiungimento dei due terzi (almeno 24 voti a favore, per 36 consiglieri totali) del Consiglio comunale. Inutile quindi il voto unanimemente favorevole dei 16 consiglieri del PD, che con profonda delusione e rammarico hanno sottolineato che con questa “bocciatura” si è persa una grande occasione per rilanciare l'immagine di una città pesantemente danneggiata dalle inchieste sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta.

Ma i comitati napoletani pro-Saviano, amareggiati per la decisione del Consiglio Comunale pavese, rilanciano proponendo che il riconoscimento della cittadinanza onoraria per lo scrittore arrivi da Napoli e, senza mezzi termini, accusano: "a Pavia non l' hanno concessa perché Saviano è del sud". I promotori del comitato, l’ ex assessore provinciale Francesco Emilio Borrelli e il titolare della storica libreria Treves Rino De Martino, spiegano: "Chiediamo al neo Sindaco De Magistris di concedere a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria della città. Avevamo fatto la stessa richiesta al suo predecessore il Sindaco Iervolino, forti di 7mila firme raccolte, ma non siamo stati ascoltati. Adesso chiediamo a De Magistris di dare lui questo riconoscimento allo scrittore. Non facciamo la fine e la brutta figura di Pavia, città governata da lega e Pdl, che non ha concesso la cittadinanza onoraria allo scrittore solo perché è del sud". "Tra l' altro proprio Saviano – concludono Borrelli e De Martino – è stato l’ unico ad aver avuto il coraggio di dire la verità, documentandola, sui rapporti tra i leghisti e la malavita organizzata. Gli affari maggiori oramai i camorristi, i mafiosi e gli ‘ndranghetisti li fanno al nord con il pieno supporto delle classi dirigenti locali di quelle zone. A noi spediscono solo rifiuti speciali e insulti e se non passa il referendum anche centrali nucleari”.

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