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Cronaca

Italiana uccisa in Svizzera, 'sputtanapoli' al Tg5: "Siamo a Ginevra, non a Napoli"

"Ormai abbiamo paura anche noi. E questa è Ginevra, non Napoli", ha dichiarato alle telecamere Mediaset una donna del posto. La denuncia: "Quella frase andava tagliata"

Napoli riesce a far parlare di sé anche se una ricercatrice italiana viene barbaramente uccisa a Ginevra. La morte di una 29enne della provincia di Torino, massacrata da uno scippatore in Svizzera, infatti, è diventata il pretesto per l'ennesimo sciorinare pergiudizi sul capoluogo partenopeo.

L'inviato del Tg5 nella cittadina elvetica, ieri, ha incontrato alcune colleghe italiane della ragazza uccisa, chiedendo loro quanto si sentissero a questo punto sicure. Poi ha posto la stessa domanda ad una donna del posto. La sua risposta? "Ormai abbiamo paura anche noi. E questa è Ginevra, non Napoli".

"Parole tranquillamente montate nel servizio e diffuse a milioni di persone, in barba alle più elementari regole deontologiche", denuncia lo scrittore Angelo Forgione, che aggiunge: "Una frase diffamatoria talmente gratuita non dovrebbe mai essere sdoganata da un network nazionale".

Il concetto è chiaro: è anche questo tipo di servizi telegiornalistici, che non filtrano esternazioni assolutamente prive di fondamento, a creare il pregiudizio. A quanto pare, persino oltre confine.

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