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Giovedì, 18 Aprile 2024

L'imprenditore dopo la rapina: "Non ce la faccio più, lascio Napoli"

"Non ce la faccio più, ogni due anni una rapina, mi hanno anche sparato in una gamba. Voglio lasciare Napoli". Rabbia, delusione, forse anche un pizzico di rassegnazione nelle parole di Pino Bozza, imprenditore napoletano nel campo della ristorazione, vittima, il 6 gennaio, di una rapina all'interno di uno dei suoi locali, la Trattoria Antonio La Trippa della Zona Ospedaliera. 

"Era finito il servizio del pranzo, avevo appena mangiato - ricorda Pino - Arrivano due ventenni, sul motorino, volto coperto e pistola alla mano. Entrano nel ristorante, fortunatamente vuoto, mi puntano l'arma in faccia e mi dicono di consegnargli l'orologio. Non mi hanno chiesto soldi, né l'incasso, solo l'orologio e i gioielli che avevo addosso. Sono sicuro che mi avevano puntato, sapevano che l'incasso viene portato sempre via dalla vigilanza e hanno aspettato che fossi solo". 

Non è il primo episodio per Pino, La volta precedente andò anche peggio: "Quella volta provai a reagire e il rapinatore mi sparò a una gamba". Eppure, nonostante questo, l'imprenditore sarebbe pronto ad accogliere i due criminali: "Se si presentassero qui, chiedendo scusa, gli offrirei un lavoro. Ho salvato tanti ragazzi dalla strada, anche io in passato ho commesso errori. Vorrei dimostrare loro che, come me, tutti possono avere successo con l'impegno e con il lavoro".  

Pino è combattuto, se da un lato non vorrebbe darla vinta alla Napoli negativa, dall'altro la fatica di dover affrontare sempre le stesse difficoltà si fa sentire sempre di più: "Tra un mese aprirò il mio ultimo ristorante partenopeo, sul Lungomare, poi basta. Sono stanco. Dovrei rilevare un locale a Firenze, voglio trasferirmi li. In questa città non puoi essere libero e io non voglio rinunciare alla mia libertà. Lascio qui un pezzo di cuore, le mie origini, la mia famiglia". 

Se avesse la possibilità di incontrare i due rapinatori Bozza gli darebbe un messaggio: "Cambiate maestro, perché quello che avete adesso vi porterà in carcere o al cimitero". 

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