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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Rapina ai danni del pilota Leclerc: uno dei presunti rapinatori lascia il carcere

La decisione del giudice

Un 19enne (P.F.) già noto alle forze dell’ordine, era stato tratto in arresto lo scorso aprile perché gravemente indiziato a vario titolo per la rapina di un prezioso orologio compiuta a Viareggio il 18 aprile dello scorso anno ai danni del noto pilota della Ferrari Charles Leclerc, nonché di una ulteriore tentata rapina di un Rolex daytona di 40mila euro. 

Il GIP del Tribunale di Lucca Dott. Simone Silvestri, accogliendo l’istanza dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, ha revocato la custodia cautelare in carcere, disponendo gli arresti domiciliari presso la propria abitazione con il braccialetto elettronico. 

I fatti

Il 18 aprile dello scorso anno i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Viareggio, in provincia di Lucca, supportati da militari del comando provinciale di Napoli, di Caserta e di Milano, hanno tratto in arresto quattro persone, tre uomini ed una donna, in quanto destinatari di una misura cautelare restrittiva richiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal gip del Tribunale di Lucca.

I quattro sono stati fermati per la rapina di un prezioso orologio ai danni del noto pilota della Ferrari Charles Leclerc. Secondo l’accusa, i responsabili del ‘colpo’ sono L.A., 39enne del centro storico (già detenuto nel carcere milanese di Opera), A.N., 29enne di Ponticelli (figlia di uno storico affiliato al clan Sarno), D.S., 29enne residente in vico Vasto a Capuana, e F.P., 19enne originario di Mondragone e residente a Giugliano. Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Luigi Poziello, che due settimane fa aveva beneficiato dei domiciliari, con il suo legale che ne aveva ottenuto la scarcerazione.

Le indagini

L’indagine condotta dai carabinieri di Viareggio, protrattasi per diversi mesi, ha consentito di ipotizzare la riconducibilità ai soggetti destinatari del provvedimento cautelare tanto l’ideazione che l’esecuzione materiale della rapina ai danni di Leclerc, consistita nella sottrazione di un orologio Richard Mille, modello unico, di valore stimato di 2,5 milioni di euro.

L’attività investigativa si è sviluppata mediante attività tecniche, con l’acquisizione di numerosissime immagini di videosorveglianza – sia pubblica che privata – e l’escussione di vari testimoni con contestuali individuazioni fotografiche, e ha consentito di ipotizzare la riconducibilità della condotta – oltre ai due autori materiali della rapina, che utilizzavano uno scooter di grossa cilindrata, intestato ad un prestanome – anche da altri due soggetti che viaggiavano a bordo di un Suv locato presso un autonoleggio di Napoli.

In particolare, si ipotizza che i secondi abbiano fornito supporto ai complici che viaggiavano sullo scooter occupandosi dapprima del pedinamento della vittima, avvenuto da Forte dei Marmi fino a Viareggio, e poi agevolandone la fuga impedendo alla parte offesa – con varie manovre – di inseguire i presunti complici negli istanti successivi alla consumazione del reato. Gli indagati, dopo il ‘colpo’, ripartirono subito alla volta di Napoli.

Due rapine in una sera

Nella stessa notte in cui fu rapinato Leclerc a Viareggio una giovane coppia, residente a Lucca, mentre transitava a piedi per le vie del centro storico di Forte dei Marmi, sarebbe stata aggredita da Pinto, il quale con violenza e percosse avrebbero cercato di strappare dal polso del ragazzo un orologio del valore di 40mila euro, senza peraltro riuscire nell’intento. 

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