rotate-mobile
Cronaca Torre annunziata / Corso Vittorio Emanuele III

Banda di pusher picchiatori: in otto finiscono in manette

A febbraio un sorvegliato speciale venne aggredito sotto la sua abitazione di Boscotrecase con un bastone chiodato per un debito di droga di 250 euro

A Torre Annunziata, nella notte tra lunedì e martedì, 5 persone sono state raggiunte da misura cautelare in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia in carcere e ai domiciliari, emesse dal gip del Tribunale oplontino Giovanni De Angelis, su richiesta della procura locale. Gli arrestati sono indagati a vario titolo di tentata estorsione, lesioni aggravate e spaccio di marijuana e hashish.

Tutto è iniziato con l'aggressione avvenuta a febbraio dello scorso anno a Boscotrecase ai danni di un sorvegliato speciale. A dare l'allarme fu la compagna della vittima, che chiamò i carabinieri. Il ragazzo era stato pestato sotto casa da due persone con un bastone chiodato e voleva avere il permesso di portarlo in ospedale. Per l'uomo, tre fratture alle costole, una ferita alla gamba destra, una contusione al cranio e 25 giorni di prognosi. L'indomani i conviventi decisero di denunciare l'aggressione e di raccontare agli investigatori che il motivo del gesto era un credito nei confronti del proprietario di un bar.

Nel corso dei mesi i carabinieri hanno scoperto che quel bar di corso Vittorio Emanuele, situato nella terra del clan Gionta, era in realtà un vero e proprio droga-shop. I clienti entravano, lasciavano i soldi sul bancone e poi ricevevano l'hashish o la marijuana, a seconda della richiesta, che avveniva al telefono. Le indagini sono state effettuate con le intercettazioni telefoniche ed ambientali e le telecamere nascoste dentro e fuori il bar.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Banda di pusher picchiatori: in otto finiscono in manette

NapoliToday è in caricamento