Protesta American Laundry, dipendenti sul tetto dell'azienda
La lavanderia industriale con sede a Melito fornisce gli ospedali campani. Questa mattina circa cinquanta lavoratori in protesta si sono arrampicati sul tetto per rivendicare "il diritto al salario". Arriva una soluzione tampone
Sono circa cinquanta i dipendenti dell'American Laundry, lavanderia industriale (sede a Melito) che fornisce molti ospedali campani, che questa mattina si sono arrampicati sul tetto per protestare contro i sacrifici "che ci vengono chiesti dall'azienda". A parlare con NapoliToday è uno dei lavoratori: "Siamo stufi, sono sette anni che l'azienda è in solidarietà, e con il tempo abbiamo perso buona parte della retribuzione in busta paga". Per questo, spiega l'uomo, "chiediamo soluzioni". I lavoratori, tutti assunti con contratti a tempo indeterminato, molti con famiglia, chiedono di incontrare Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, componente della Commissione Sanità.
"Nel corso degli anni alcune istitutuzioni, come le ferie, ci sono state tolte. Non abbiamo più diritti ed è inaccettabile", aggiunge il dipendente. La protesta è organizzata collettivamente dalle rappresentanze sindacali. "Non vogliamo perdere altro, abbiamo già dovuto rinunciare a troppo". Sul posto Vigili del Fuoco (che hanno predisposto i gonfiabili) e carabinieri. Si lavora a un rapido incontro tra la consigliera Ciarambino e i dipendenti.
SOLUZIONE TAMPONE - “Dopo una mediazione con la dirigenza dell’American Laundry siamo riusciti a trovare un’intesa grazie alla quale l’azienda garantirà il salario ai 341 dipendenti, in attesa che entrerà in vigore il decreto fiscale e sarà garantita una proroga degli ammortizzatori sociali per ulteriori 12 mesi. Siamo intervenuti su richiesta di una delegazione di operatori, che hanno espressamente chiesto la presenza dei consiglieri regionali M5S, e che da questa mattina protestavano sui tetti dell’azienda, a Melito, minacciando di lanciarsi nel vuoto. I dipendenti erano preoccupati per il loro futuro, tenuto conto che il 4 novembre sarebbero scaduti i contratti di solidarietà e sarebbero rimasti senza alcun sostentamento. Nel frattempo erano già partite le procedure di licenziamento per 105 dipendenti”. E’ quanto informa il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.
