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Sabato, 27 Aprile 2024

Vent'anni al killer di Giogiò. La madre: "E' una rivoluzione". Tensioni alla fine dell'udienza

L. B., 17 anni, è stato condannato con il rito abbreviato per l'omicidio del musicista di 24 anni. Daniela Di Maggio: "Ha sparato per uccidere". All'esterno del Tribunale, i familiari dell'assassino hanno provocato gli amici della vittima

Alza le braccia al cielo in segno di vittoria Daniela Di Maggio al termine dell'udienza per l'omicidio di suo figlio, Giovanbattista Cutolo. Il giudice del Tribunale dei minori di Napoli ha condannato il 17enne L.B., reo confesso, a vent'anni, il massimo della pena per un under 18. Una sentenza lampo, favorita dal rito abbreviato. Giogiò, musicista di 24 anni fu ucciso il 31 agosto 2023, in piazza Municipio, a Napoli. Secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe nato da un lite tra due gruppi di giovani per uno scooter parcheggiato male.

"Giustizia è fatta" urla Daniela al termine di una giornata lunga e logorante, cominciata con il sit in alle 9 del mattino davanti alla sede del Tribunale, in viale Colli Aminei, e terminata con le tensioni tra i familiari del killer e gli amici di Giogiò, con i primi che avrebbero provocato i secondi con gesti plateali. "Nonostante la sentenza così forte, sono andati a prendersi gioco degli amici di mio figlio. Questa cosa dimostra che non è possibile riabilitare queste persone". 

Il sit in

Al presidio hanno partecipato i genitori di Giovanbattista, i familiari, gli amici più stretti, ma anche conoscenti che sono rimasti scioccati dalla sua morte. "Quello che ci aspettiamo è giustizia - ha affermato Franco Cutolo, il padre del musicista - una pena commisurata al crimine. Lui ha quasi 18 anni, per me è più vicino a un maggiorenne che a un minorenne. Io credo che la scomparsa di mio figlio abbia lasciato un segno nella società napoletana, anche nella malavita". 

Un lungo striscione è stato affisso ai cancelli del Tribunale con la scritta 'Giustizia per Giogiò'. "Non siamo qui per vendetta - ha spiegato Francesco, uno degli amici del 24enne - Siamo qui perché questa condanna possa rappresentare un deterrente per tutti quei ragazzi che vogliono uscire armati la sera. La morte di Giovanni ci ha devastati, il nostro gruppo non è più lo stesso. Uscire e frequentare i vecchi posti non ha più senso". 

L'udienza

In aula, la difesa ha chiesto la messa in prova di L.B., assassino reo confesso, cioè l'assegnazione ai servizi sociali. Richiesta bocciata dal giudice. Il pubblico ministero ha chiesto 20 anni, il massimo della pena che può essere inflitta a un minore. "Il pm ha usato parole splendide - ha affermato Daniela Di Maggio - Ha chiesto il massimo perché L.B. avrebbe potuto commettere una strage. Dai filmati si vede che ha sparato per uccidere, tre colpi. Nè lui, nè mio figlio erano coinvolti nella lite, ma l'assassino ha estratto la pistola e ha sparato".

La sentenza  

Dopo circa due ore di camera di consiglio è arrivata la sentenza. La madre di Giovanbattista Cutolo è uscita dal tribunale in lacrime, con le braccia rivolte al cielo. "Grazie a tutti, giustizia è fatta" le sue prime parole. "E' un segnale forte, la prova che se la società civile si muove compatta i risultati arrivano. Tutta Italia aspettava questa sentenza. Una sentenza che potrà difendere i figli delle brave persone. E' una rivoluzione, la rivoluzione Giogiò". Poi, le parole sul condannato: "Non ho visto pentimento negli occhi del killer di mio figlio. Avrebbe potuto chiedere perdono, ma non lo ha fatto".  

All'uscita dal Tribunale, mentre gli amici del musicista 24enne stavano intonando cori in sua memoria, alcuni familiari dell'assassino hanno attraversato la strada e con gesti plateali hanno provocato il gruppo, tanto da spingere i poliziotti in assetto antisommossa a schierarsi. Dopo alcuni secondi, la tensione è rientrata: "Io non perdono chi mi ha ucciso un figlio splendido. non chiedetemi di perdonare" le parole finali della madre di Giogiò. 

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