Neomelodico a processo, l'accusa: “La sua canzone inno alla camorra”
Nello Liberti è alla sbarra insieme ai clan di Ercolano. Il suo brano, 'O capoclan, è dedicato al boss dei Birra Vincenzo Oliviero. Morto nel 2007, il "Papà buono" gestiva una radio neomelodica abusiva che usava per comunicare con gli affiliati
Nello Liberti è l'autore di 'O capoclan, una canzone la cui clip è stata nella mattinata di ieri proiettata in Tribunale. Aniello Imperato (vero nome del neomelodico) è sotto processo per istigazione a delinquere: per il pm Pierpaolo Filippelli quel brano è un inno alla camorra e ai suoi metodi, tra cui l'omicidio dei rivali.
Il capoclan della canzone “non sbaglia”, commette errori soltanto “per necessità”. L'apologia ad opera di Nello Liberti gli è costata la sbarra al processo nei confronti dei clan Birra-Iacomino ed Ascione-Papale.
Gli inquirenti sono riusciti anche ad identificare chi fosse il destinatario di quella sorta di inno alla delinquenza: si tratta di Vincenzo Oliviero, il “Papà buono” del clan Birra morto nel 2007. Secondo i pm, nel video della canzone alcuni suoi familiari e affiliati al clan interpretano loro stessi.
Oliviero gestiva anche Radio Ercolano, emittente abusiva che trasmetteva principalmente musica neomelodica. La stazione era anche utilizzata come mezzo per comunicare col clan