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Cronaca Caivano / Parco Verde

Omicidio Fortuna, il papà di Chicca dai pm: “Non è stato Caputo”

Pietro Loffredo, che al tempo dell'omicidio era in carcere, accusa l'ex convivente di Mimma Guardato, la sorella e la madre dei due. Intanto Marianna Fabozzi non risponde alle accuse di Titò

Prosegue il processo per la morte di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni violentata e lanciata nel vuoto nel Parco Verde di Caivano. Pietro Loffredo, il padre di Fortuna al tempo del suo omicidio detenuto in carcere, non crede alla ricostruzione dei pm che vogliono Raimondo Caputo essere l'orco della vicenda.

Come riportato dal Mattino, Loffredo ha presentato una denuncia in cui sospetta del delitto l'ex convivente della mamma di Fortuna (padre dell'ultimo figlio di Mimma Guardato), la sorella di questi, e la madre dei due, la donna che fece sparire la scarpetta di Chicca. Tutti abitavano all'ottavo piano, da dove la bimba fu scaraventata verso la morte.

Si tratta di una denuncia pesante, quella di Loffredo. Non avendo prove né riscontri, rischia di essere accusato di calunnia. E mentre lui lancia nuove accuse, Marianna Fabozzi – ex compagna di Caputo, da lui ieri nuovamente accusata del delitto – resta chiusa nel silenzio. Non è accusata di complicità nell'omicidio ma di non aver impedito che Titò abusasse delle figlie.

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