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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Caivano / Parco Verde

Caso Fortuna, la madre in aula: "Non credo alle violenze sessuali"

Colpo di scena nella quarta udienza del processo a carico di Raimondo Caputo e Marianna Fabozzi. Mimma Guardato: "L'unico errore fatto è stato non nominare un perito quando è stata fatta l'autopsia"

"Io non credo alle violenze sessuali. L'unico errore fatto è stato non nominare un perito quando è stata fatta l'autopsia". Domenica Guardato, la madre di Fortuna Loffredo, genera un nuovo colpo di scena nella già travagliata quarta udienza del processo sulla morte della bambina.

"Mia figlia parlava – ha aggiunto la donna, che stamattina aveva attaccato duramente i due imputati – ma non ha mai detto niente a me, alle maestre, alle assistenti sociali. Mi ha solo parlato di bruciori, davanti, e andammo dalla dottoressa che mi diede della pomata senza visitarla:"

Fortuna Loffredo venne lanciata nel vuoto il 24 giugno 2014, dall'ottavo piano del palazzo in cui abitava, nel Parco Verde di Caivano. Imputati, a vario titolo nel processo per la sua morte, sono Raimondo Caputo e l'ex convivente Marianna Fabozzi.

Domenica Guardato ha ripercorso in aula i momenti precedenti e successivi alla morte di Chicca. Ha parlato dei rapporti con Marianna Fabozzi, peggiorati dopo un litigio avvenuto pochi giorni prima della morte di Chicca, così come dei rapporti con i suoi due ex compagni, tra cui il padre della vittima Pietro Loffredo.

Proprio Pietro Loffredo, a causa di un'intemperanza durante le deposizioni, è stato espulso dall'aula. Precedentemente avevano testimoniato – nel corso di un udienza che l'avvocato di Loffredo Angelo Pisani ha definito "da voltastomaco" – anche il ginecologo che partecipò all'autopsia di Fortuna e la psicologa che interrogò le sue amiche, figlie di Marianna Fabozzi.

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