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Cronaca Torre annunziata

Problemi per l'estradizione di Pasquale Fiorente, il “narcos dei selfie”

Il latitante arrestato in Cile, è detenuto in un carcere di massima sicurezza in isolamento. Le autorità cilene vogliono trattenerlo per la droga trovata in casa

Potrebbe restare chiuso in una cella del carcere di massima sicurezza Alto hospicio in Cile per molto tempo. L'unica sua ancora di salvezza è il proprio legale italiano. È quello che sta accadendo a Pasquale Fiorente, il 39enne narcos di Trecase, arrestato lo scorso 23 dicembre ad Iquique in Cile. Ci sono, infatti, problemi con la sua estradizione che il legale Giuseppe De Luca sta tentando di risolvere di concerto con il consolato italiano in Cile. A rendere più difficile la procedura è l'ingente quantitativo di droga che è stato trovato in suo possesso al momento dell'arresto.

Oltre 20 chili tra cocaina e hashish che potrebbero indurre le autorità cilene a voler trattenere il narcotrafficante per questo reato nelle proprie carceri. Il 39enne, considerato per tre anni tra i latitanti più pericolosi e arrestato grazie ai selfie che si scattava in Sud America, è rinchiuso in una cella d'isolamento e non può vedere gli altri detenuti tutto il giorno. L'unico suo contatto con l'esterno è rappresentato da un funzionario del consolato italiano che lo aggiorna sulla sua situazione legale.

A suo carico risultano in Italia tre diversi ordini di carcerazione ed è già stato condannato a 15 anni di reclusione in primo grado per traffico internazionale di stupefacenti. È coinvolto nell'inchiesta “Dama bianca” che partì dall'arresto di Federica Gagliardi all'aeroporto di Fiumicino, diventata nota in passato per aver fatto della delegazione dell'allora premier Silvio Berlusconi al G8 di Toronto.

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