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Cronaca

Dai Bus all'Irpef: ecco tutti gli aumenti previsti dal Comune di Napoli

Ticket bus più salati, imposta di soggiorno maggiorata, molti più cittadini pagheranno l'Irpef. Questi sono solo alcuni dei rincari previsti dalla manovra di Bilancio del Comune

Città povera ma sempre più cara. E’ questo il quadro che emerge dal bilancio di previsione del Comune di Napoli che da ieri è in discussione in aula e che si voterà a metà aprile. La qualità dei servizi offerti è scadente, ma nonostante questo sono previsti rincari per tutte le tariffe e i costi che fanno parte della vita quotidiana dei cittadini e dei turisti.

L’aumento principale riguarderà il costo del biglietto del bus, che da 1 euro e 10 passerà, entro 3 anni, a 1 euro e 30, con un incremento, quindi, del 30%.

Un rincaro considerevole è previsto anche per i parcheggi nelle strisce blu riservato ai residenti con incrementi fino al 1500 per cento: se fino ad ora si pagavano 10 euro l’anno, si arriverà a pagare, secondo il piano, fino a 150 euro l’anno (la quota da pagare sarà valutata in base all’Isee), con una media di 50-60 euro a famiglia.

Crescerà anche l’addizionale Irpef, che fino ad ora non toccava chi aveva un reddito fino ai 15mila euro, soglia che ora, invece, verrà ridotta a 8000 euro l’anno, coinvolgendo quindi nuove decine di migliaia di famiglie meno abbienti.

Cresce del 10 per cento anche la Cosap (tassa per l’occupazione del suolo pubblico) nella parte in cui l’utilizzo del suolo non supera i quattro mesi. “La decisione - ha detto l’assessore alle Finanze, Salvatore Palma — è mirata a favorire la richiesta di concessioni permanenti”.

Gli aumenti non riguarderanno solo i cittadini, ma toccheranno anche i turisti. Il Comune, infatti, ha deciso di aumentare la tassa di soggiorno di 50 centesimi al giorno per persona negli hotel, e di 1 euro al giorno per persona nei B&b.

Rimarranno immutate invece, per ora, la Tari (la tassa sui rifiuti) che resta invariata solo grazie a un recupero importante della lotta all’evasione; e le aliquote dell’Imu, che comunque per la seconda casa sono già al massimo ma che entro l’anno potrebbero essere rialzate in virtù di una decisione che il governo ha presentato all’Unione europea nel Piano per il contenimento del debito pubblico. In quel caso i napoletani pagherebbero sempre e comunque di più rispetto ad oggi perché hanno già tutte le aliquote al massimo.

Il sindaco Luigi de Magistris attacca Palazzo Chigi per gli aumenti: “Stiamo per chiudere un bilancio molto difficile che garantirà i servizi strategici della città e per riuscirci ci stiamo affidando a leve diverse. Dobbiamo fare i conti con un ulteriore taglio di 15 milioni di euro che il Comune di Napoli ha subìto; e con un taglio ai trasferimenti di un miliardo e senza aver avuto un allineamento del piano di riequilibrio". Tra i nodi che il Comune fa fatica ancora a sciogliere figura il pignoramento di quasi 100 milioni di euro per una vicenda legata al commissariamento post terremoto del 1980. "In queste ore - ha detto il sindaco - attendiamo una risposta dovuta dal Governo. È un debito quasi esclusivo dello Stato e il fatto che nell’imminenza del bilancio il Governo non abbia ancora dato una risposta conclusiva su questo ci lascia molta amarezza". 

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