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Cronaca

Presunti abusi su minore, la risposta della Curia di Napoli

Un uomo di Ponticelli aveva denunciato abusi sessuali, subiti nel 1989 quando aveva 13 anni, da parte di un insegnante di religione della sua scuola media

Aveva denunciato abusi sessuali, subiti nel 1989 quando aveva 13 anni, da parte del suo insegnante di religione, allora viceparroco alla Santissima Annunziata di Pollena Trocchia, in provincia di Napoli.

L'uomo originario di Ponticelli, oggi 40enne, si è rivolto a Papa Bergoglio per "denunciare il cardinale Crescenzio Sepe per grave negligenza del proprio ufficio", come scrive La Repubblica. Il motivo: la Curia di Napoli, secondo il denunciante, non avrebbe preso alcun provvedimento nei confronti del sacerdote.

L'esposto, risalente allo scorso 11 ottobre, si appellava alla lettera apostolica in forma di "Motu proprio" "Come una madre amorevole", scritta dal Pontefice e diventata legge canonica con la previsione della rimozione di tutti i vescovi colpevoli di grave negligenza nella gestione di casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti. 

In una lunga nota diffusa sul caso dalla Curia di Napoli, gli addebiti contenuti nella missiva inviata a Bergoglio sono stati respinti. "Gli atti dell'attività istruttoria - recita il comunicato - sono stati trasmessi alla Congregazione per la dottrina della fede, ma questa, nel 2016, riteneva non essere emersi gli elementi sufficienti per avviare un processo penale a carico del sacerdote".

"L'Arcivescovo - si legge nella nota - incaricò immediatamente il Vicario generale di condurre un'indagine per verificare la verosimiglianza delle accuse mosse. Fu ascoltata la presunta vittima, il suo psichiatra e il sacerdote accusato, che fin da subito negò. Nonostante nulla confermasse le accuse, si convenne insieme al sacerdote sull'opportunità di un periodo sabbatico di riposo e distacco dalla Parrocchia presso una comunità religiosa, fuori diocesi".

Nel 2014 l'uomo chiese ancora una volta di essere ascoltato dall'Autorità Ecclesiastica e di ottenere un risarcimento dall'Arcidiocesi di Napoli. Nel frattempo, sostenuto dalla rete 'L'Abuso', si rivolse al Santo Padre. La Congregazione per la dottrina della fede affidò, allora, il 2 ottobre 2014 all'Arcidiocesi di Napoli il compito di effettuare un'indagine. Nell'ambito di tale istruttoria, su indicazione della Congregazione, l'uomo venne invitato a sottoporsi a una perizia psichiatrica, a cui, però, si rifiutò di sottoporsi.

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