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Cronaca Ponticelli

"Buon viaggio zio Totò". Dalla figlia di un boss della camorra omaggio social a Riina: è polemica

"Farei anche 3mila anni di carcere ma non mi pentirò", ha scritto la ragazza. Borrelli: "Il suo post sui social evidenzia un clima mafioso sui territori del napoletano che non va alimentato"

“Con la sepoltura di Riina cali il sipario su di lui". È il commento del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, a proposito delle polemiche suscitate da un post apparso su Facebook (e censurato dal social) ripreso dal sito Napolitan.

"Farei anche 3.000 anni di carcere non 30, ma non mi pentirò… non ho idea, davvero il capo dei capi…Buon viaggio zio Totò”. Era questo il messaggio pubblicato da una ragazza figlia di quello che è ritenuto un ras della droga di Ponticelli attualmente in carcere.

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L'oblio su Riina chiesto da Borrelli è giustificato "non perché non sia giusto ricordare quanto ha fatto, ma perché continuare a parlare del capo indiscusso di Cosa nostra rischia di farne quasi un santino da idolatrare in certi ambienti, come dimostra la denuncia di Luciana Esposito, la giornalista di Napolitan più volte minacciata dalla camorra".

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"Il post celebrativo con cui la figlia diciottenne del ras della droga di Ponticelli ha ricordato la morte di Riina – ha proseguito il consigliere regionale – sottolineando che non s’era mai pentito, evidenzia un clima mafioso anche sui territori del napoletano che non va assolutamente alimentato”. "È importante che, almeno questa volta, Facebook abbia avuto il buon senso di cancellare il post", è la conclusione di Borrelli.

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