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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Pompei

Scavi di Pompei, Franceschini e Cretu in visita: proteste all'ingresso

Il ministro e la commissaria Ue alle Politiche regionali hanno fatto il punto sui lavori del Grande Progetto di riqualificazione

Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, insieme alla commissaria Ue alle Politiche regionali Corina Cretu, sono stati oggi in visita agli Scavi di Pompei. A guidarli, il soprintendente Massimo Osanna e il direttore generale del Grande Progetto Pompei Luigi Curatoli.

Dopo aver fatto numerose tappe nell'area, tra cui il Teatro Piccolo, la Domus Efebo, la Casa dei Casti Amanti e la Casa di Sirico, i diversi rappresentanti istituzionali hanno riferito in conferenza stampa dello stato di avanzamento del Grande Progetto Pompei, l'opera di riqualificazione degli scavi finanziata dall'Unione Europea.

“Il Grande Progetto Pompei è diventato un esempio da seguire, potete essere fieri di voi”, è stato il commento di Corina Cretu. Che ha aggiunto: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Volevamo raggiungere un numero di visitatori maggiore rispetto al periodo prima dei danni, e siamo arrivati a 3 milioni, ce l'abbiamo fatta”. Anche il soprintendente ha sottolineato un +10% di visitatori nell'ultimo anno. Inoltre, Dario Franceschini ha esaltato il lavoro svolto e mostrato una lettera della commissaria Ue che sblocca ulteriori fondi. “Sì, siamo orgogliosi di tutto questo”, ha spiegato l'esponente del governo Gentiloni.

GRANDE PROGETTO POMPEI, IL "PORTALE DELLA TRASPARENZA"

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Foto Ansa

LO STATO DEI LAVORI - Del progetto, nel dettaglio, ha parlato il generale Curatoli. “Ad oggi dei 34 interventi transitati nella seconda fase, 17 ne sono terminati, 4 in attesa di avvio, 13 in corso di esecuzione. La seconda fase è cominciata il primo gennaio; 62 milioni di euro è il totale della spesa. Entro il 31 dicembre 2018 contiamo di concludere tutti i 76 progetti previsti”.

LA PROTESTA DEI LAVORATORI – Intanto a due passi dagli scavi si è svolta una protesta dei lavoratori. A manifestare i coordinamenti nazionali per i beni culturali dei sindacati Unsa e Flp. “Siamo qui per salvaguardare il sito di Pompei – recitavano i loro volantini, in italiano ed inglese – siamo qui a tutelare la salute dei lavoratori”. Sull'area, di 66 ettari, vigilano soltanto 23 operatori. l segretario generale Unsa Massimo Battaglia: “Chiediamo di rivedere il blocco del turn over, ma per ora nessuna risposta”.

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