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Cronaca Avvocata / Piazza Bellini

Piazza Bellini, la conta dei danni della polizia: "Dodici agenti feriti e 5 auto danneggiate"

Pesanti le accuse per i tre arrestati: minaccia, lesioni, resistenza e danneggiamento aggravato nonché denunciati per oltraggio a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità

La Questura di Napoli ha diramato la versione ufficiale dei fatti di ieri sera in piazza Bellini, vicenda al centro delle polemiche per l'arresto di tre persone in piena "movida" cittadina.

Un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio nelle zone della "movida" – fa sapere la Questura – transitando in piazza Bellini "è stato bersaglio di parole ingiuriose pronunciate da una persona che le ha ripetute al successivo passaggio della volante".

Gli agenti hanno così deciso di identificare l’uomo, il quale si sarebbe rifiutato di dichiarare le proprie generalità e avrebbe continuato ad offendere gli operatori "e ad urlare per attirare l’attenzione delle altre persone presenti". Questi – identificato successivamente per Pietro Spaccaforno, 39 anni – sarebbe stato raggiunto da altre due persone, Fabiano Langella (27) e Diego Marmora (40), i quali "proferendo insulti all’indirizzo dei poliziotti, ne hanno ostacolato l’operato".

Sono quindi arrivate altre pattuglie che "dopo vani tentativi di riportare la calma, sono state insultate, accerchiate e minacciate anche da numerose persone presenti". Il bilancio riportato dalla Questura è da guerriglia urbana: "un funzionario di polizia e altri 11 operatori hanno riportato contusioni e traumi con prognosi da 3 a 17 giorni mentre cinque volanti sono state danneggiate".

Spaccaforno, Langella e Marmora, vicini al centro sociale Insurgencia, sono quindi stati condotti prima presso la caserma Raniero, poi alla convalida dell'arresto nella casa circondariale di Poggioreale.

Centri sociali in rivolta: "Abuso di potere"

Nella serata di oggi alle 19.30 in piazza Bellini, i centri sociali partenopei si sono dati appuntamento per spiegare come ritengono siano andate davvero le cose, e a tal fine hanno rivolto diversi appelli perché chiunque ieri fosse sul luogo dei fatti consegni materiale video e fotografico atto a scagionare i tre arrestati.

"Ieri sera a Piazza Bellini tre ragazzi, che sono anche tre attivisti storici di Insurgencia, sono stati fermati (e successivamente arrestati e portati in carcere) durante uno dei pattugliamenti delle forze dell'ordine nelle zone più affollate del centro storico. La colpa? Ancora ora, risulta incomprensibile.

Pare che la follia cui stiamo assistendo sia iniziata perché qualcuno, tra i controllati, non portava con sé il documento di identità, cosa che - ricordiamolo visto il numero di assurdità che siamo costretti a leggere in queste ore - non costituisce di per sé reato (in Italia è obbligatorio solo esplicitare le proprie generalità, non esibire immediatamente una loro certificazione)".

"Stop abusi in divisa, libertà di movimento e – concludono i centri sociali – diritto per tutte e tutti a vivere la nostra città".

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