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Cronaca

Patatinerie olandesi, guerra agli store "non originali"

Le patatine fritte sono diventate una mania che spopola in città. Gli store sono sempre di più, ma c'è preoccupazione per quei locali che non garantiscono adeguata igiene e disperdono fastidiosi fumi

Continua il boom delle patatinerie in città. Il primo store si è aperto, mesi fa, in Via Scarlatti. Qui, come negli altri Chips Store olandesi si vendono patatine (rigorosamente arrivate dall'Olanda) tagliate fresche all'interno di una sorta di maxi pelapatate e cotte al momento. Condite poi con una salsa a piacere del cliente, tra le varie disponibili nello store.

Anche i macchinari utilizzati arrivano dall'Olanda e sono molto all'avanguardia. I locali, inoltre, sono studiati per non creare disagi con i fumi.

Ma gli store si aprono senza sosta e non tutti sono "originali" (quelli "Sono incinta: Il locale di patatine fritte inquina l'aria che respiro"
appartenenti al gruppo Chipstar, attualmente sono presenti a Napoli solo in via Scarlatti, via Chiaia, Fuorigrotta e piazza Garibaldi
).

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Come spiegano infatti i titolari di alcuni store a Francesco Parrella in un'intervista per il Corriere del Mezzogiorno, in realtà non tutte queste patatinerie aperte a Napoli sono legate al brand olandese e, alcune, non seguono con attenzione le giuste regole.

E così non è più solo guerra tra "zeppolari" nostrani e patatinerie olandesi, ma è guerra anche tra le stesse patatinerie, quelle "originali olandesi" e quelle no. Con l'accusa di esercizi che non sempre garantiscono igiene e la non dispersione di fastidiosi fumi .

La diffusione rapidissima di questi store di patatine fritte inizia ad infastidire una fetta di residenti (inondata da puzza e fumi) e preoccupazione è stata espressa anche da Confocommercio, sottolinea ancora Parrella,  poiché "si stanno creando già conflitti tra categorie con l’apertura a ritmi troppo rapidi di questi esercizi. Persino i negozianti di abbigliamento non sopportano i fumi di questi negozi".

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