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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caivano

Francesco, morto a 8 anni nella Terra dei Fuochi: "Anche il suo era un errato stile di vita?"

Indignazione per le dichiarazioni del Ministro della Salute Lorenzin. Padre Patriciello "Come si fa a mangiare sano se i terreni sono avvelenati? A respirare aria pulita se mille roghi tossici ammorbano l'aria?"

Terra dei Fuochi, terra dei veleni. Una terra in cui bruciano continuamente cataste di rifiuti speciali sversati illegalmente e insieme vanno in fumo le vite di migliaia di cittadini. Una terra dove tutto è stato compromesso: terra, aria, acqua. Dove sotto ai verdi campi non sai cosa possa essere stato sotterrato di oscuro e spaventoso, di micidiale. E poi arriva la visita dell'ennesimo Ministro della Salute che si ostina a dire che in Campania la percentuale di tumori è più alta (tragicamente più alta n.d.r.) anche a causa di errati stili di vita. Ancora una volta si sottolinea che il nesso di causalità tra tumori e inquinamento ambientale non è provato. Eppure la drammaticità della situazione è sotto gli occhi di tutti.

I gruppi, i comitati, la cittadinanza attiva, tutti sono insorti all'indomani di queste dichiarazioni del neoministro Beatrice Lorenzin e subito la Rete di #Stop Biocidio ha organizzato presidi e incontri.

Intanto dalle pagine di Facebook si leva un altro grido, una voce divenuta ormai autorevole a queste latitudini, quella di padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, in prima linea contro i roghi tossici e noto ormai all'intera nazione per essere stato ripreso dall'ex Prefetto De Martino che si soffermò sul termine 'Signora'  (rivolto al Prefetto di Caserta), usato a suo dire impropriamente, invece di intervenire in merito al discorso del tragico avvelenamento della nostra terra: "Ministro, ma che dice? - scrive padre Maurizio - Come fa ad affermare che in Campania si muore di cancro per gli stili di vita? Come si fa a mangiare sano se i terreni sono avvelenati? A respirare aria pulita se mille roghi tossici ammorbano l'aria? A bere acqua pura se le falde sono già inquinate? Ministro, ma che dice? Perché non chiede al suo predecessore, Renato Balduzzi, che cosa vide quando venne a Caivano? Perché se ne tornò a Roma con le lacrime agli occhi? Perché non chiede al ministro Orlando il motivo che lo ha spinto a chiedere scusa ai campani? Ministro, ma che dice? Accolga l'invito di questo povero prete e venga a Caivano. L'accompagnerò di persona per le campagne avvelenate. Tra le discariche che bruciano. Tra i pozzi che fumano. Mi faccia sapere, signora ministro cui dovrebbe stare a cuore anche la mia salute".

Ma la denuncia non si ferma qui e il parroco racconta la drammatica storia di Francesco, morto a soli 8 anni, e della tragedia che si è abbattuta sulla famiglia del piccolo. Quale poteva mai essere l'errato stile di vita di questo fanciullo e quello di tanti come lui che continuano a morire nella Terra dei Fuochi?

"Si chiamava Francesco De Crescenzo - scrive padre Maurizio -. Aveva solo 8 anni ed è già volato via. Nel suo paese, Capodrise, lunedì 1 luglio si terranno i funerali. Quanti piccoli stanno pagando con la vita la stoltezza dei grandi! Queste bare bianche gridano almondo il dolore e lo sdegno dei campani. Nelle province di Napoli e Caserta è in atto una vera e propria “strage degli innocenti”. Erode non è morto. Erode non muore mai. Rachele piange e non vuole essere consolata. Basta con lo scempio criminale delle nostre terre. Basta con le bugie di tanti – troppi - politici ignavi o corrotti che pensano solo a far carriera. Basta con la vecchia, insopportabile barzelletta che in questa fascia di territorio che siamo costretti ad abitare, si muore di più di tumore e leucemia perché “fumiamo, mangiamomale e non sappiamo curarci”. Chiediamo aiuto ai medici. Ai professori universitari delle facoltà di Medicina. Ai luminari della scienza di qualsiasicolore politico o fede religiosa. Ai campioni di umanità. Agli amanti del creato e della vita.  Chiediamo loro divenirci incontro per smascherare con le armi della vera scienza, questa menzogna che ci condanna a morte. Chiediamo a tutti i campani di buona volontà, impauriti come noi, di farsi avanti e dare il proprio contributo. Non possiamo far finta di nulla. Se Francesco, Delia, Agostino, Riccardo, Mesia, Luca, Alessia, Tina, Francesca, Maurizio, Gioacchino, Sossio, Luigi, Luciano, Cinzia, Franco, Italo, Salvatore, Pasquale e tantissimi altri sono morti anche per lo scempio che si è fatto e ancora si fa delle nostre terre, lo Stato lo deve ammettere con chiarezza. Senza tentennamenti e senza ipocrisie. Senza reticenze e senza bugie. Chiediamo al Capo del Governo di rimediare alla gaffe del ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Gli chiediamo di chiedere scusa ai genitori di Francesco e a tutti noi che stiamo soffrendo per colpe mai commesse. Ma gli chiediamo, soprattutto, di prendere finalmente in mano questa orribile, grottesca, dolorosissima situazione e iniziare seriamente a porvi adeguato rimedio".

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