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Cronaca

Covid, battaglia De Luca-De Magistris: "L'ordinanza comunale non è legittima"

De Luca scrive a Prefetto, Questore e Comandante della Municipale: "L'ordinanza del sindaco è in contrasto con quella della Regione"

Il Presidente Vincenzo De Luca ha scritto al Prefetto, al Questore e al Comandante della Polizia Municipale di Napoli in riferimento all’ordinanza sindacale n.248 del 29 maggio 2020, recante prescrizioni che - secondo il Governatore - sono "in evidente contrasto con le ordinanze regionali". L'atto è stato inviato per conoscenza anche al Ministro dell'Interno e all'Anci.

“Tale provvedimento - scrive De Luca - è palesemente illegittimo, non soltanto per carenza di potere - in quanto assume a proprio presupposto una situazione di crisi epidemiologica che coinvolge l’intero territorio regionale e detta disposizioni i cui effetti si riverberano ben oltre i confini del territorio comunale - ma altresì e soprattutto per violazione di legge. In particolare per evidente violazione della norma di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto-legge numero 19 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge numero 35 del 2020, a tenore del quale “ 2. I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali e regionali, ne' eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1”.

"Si sollecitano gli Organi dello Stato, le Forze dell’Ordine, la Polizia Municipale a predisporre tempestivamente ogni misura volta a garantire il rispetto rigoroso dell’Ordinanza regionale da parte degli operatori coinvolti. Comportamenti diversi configurerebbero, a tutta evidenza, omissioni rilevanti anche sul piano penale, oltre che in relazione agli aspetti di tutela sanitaria”, conclude la nota da Palazzo Santa Lucia. 

L'ordinanza del Comune

Così sul social network lo stesso sindaco Luigi de Magistris aveva provato a riassumere quanto stabilito:

1) Concessione - immediata e a burocrazia zero - di maggiore occupazione di suolo pubblico gratuito per le attività commerciali.

2) Utilizzazione di spazi ulteriori - fino ad ora non utilizzati - per le attività commerciali (giardini, aree abbandonate, spazi all'aperto, ecc.).

3) Pedonalizzazione di aree della città - iniziando con alcune - per consentire, da un lato, di camminare ed intrattenersi con minore rischio di assembramento, dall'altro lato, alle attività commerciali di avere spazi esterni di cui prima non potevano godere.

4) Possibilità di contrarre matrimoni ed unioni civili nei luoghi desiderati dagli sposi, anche sul mare. In tal modo è consentito anche, all'aperto, di rimettere in moto il mondo del wedding ad oggi fermo.

5) Modalità di fruizione per i prossimi giorni delle spiagge pubbliche napoletane che non chiudiamo a differenza di altre città.

6) Apertura dei siti museali e delle aree di interesse monumentale.

7) Ordinato l'apertura di luoghi strategici della nostra città, altri ne seguiranno, per consentire alle persone di avere più luoghi in cui andare e quindi non concentrarsi solo su alcuni: dal Bosco di Capodimonte all'Ippodromo di Agnano, dalla Floridiana all'ex Area Nato.

8) Consentito nei parchi di circolare con biciclette, pattini e monopattini, di poter somministrare e consumare cibi e bevande (con obbligo, sanzionato con multa di 100 €, di mantenere pulito).

9) Ripristinare gli orari di chiusura degli esercizi commerciali in vigore fino a prima del lockdown, con possibilità di apertura no stop nei luoghi in cui non vi siano abitazioni.

De Magistris si smarca dalla Regione: l'ordinanza

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