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Cronaca

Discariche e termovalorizzatori in Campania: arriva il decreto “Sblocca Italia”

"Siamo pronti a far ripartire interventi fermi da trenta o quarant'anni", spiega Renzi annunciando per luglio il provvedimento. Ma si attendono contestazioni nei territori. E poi c'è il caso Bagnoli

Manca un mese, almeno questa è l'idea del governo, per la firma sul decreto “Sblocca Italia”, un provvedimento volto a far ripartire le opere pubbliche e private ferme nei vari comuni del Paese. Mentre l'annuncio del presidente del consiglio Matteo Renzi viene accolto positivamente dall'Associazione dei Comuni, si fa la conta di quali dovrebbero essere i luoghi interessati in Campania ed a Napoli in particolare.

Si tratta in gran parte di opere ferme per contestazioni territoriali, quindi è tutta da valutare la loro effettiva possibilità di realizzazione in tempi brevi. Renzi è fiducioso: “Entro luglio arriverà lo Sblocca Italia, uno straordinario strumento di fiducia per il Paese. Ci stiamo lavorando con i ministri Padoan e Guidi, con la Cassa depositi e prestiti e avrà effetti immediati – prosegue il presidente del consiglio – Si tratta di interventi sui singoli beni con norme che supereranno i vincoli. Siamo pronti a sbloccare interventi fermi da trenta o quarant'anni”. E già si parla di un supercommissario che da Roma coordini i lavori.

Ma quali sono le opere che potrebbero essere coinvolte dal provvedimento? In Campania se ne contano 17, tra pubbliche e private. Impianti per il completamento del ciclo di rifiuti e per la produzione energetica in primis. Cinque discariche, di cui due in provincia di Napoli (Chiaiano e Pozzuoli), quattro termovalorizzatori (uno a Napoli, a Ponticelli), varie centrali per la produzione energetica ed un elettrodotto tra Torre Annunziata e l'isola di Capri.
E poi c'è Bagnoli e la sua bonifica, sulla quale Renzi ha già spiegato che “si impegnerà in prima persona”.

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