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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Stefano Federico: condannati quattro vigilantes

Il caprese di 32 anni fu pestato a morte nel Porto di Napoli: era il gennaio 2011. L'accusa: omicidio preterintenzionale in concorso. Il legale della famiglia: "È stata fatta un po' di giustizia"

Condannati in primo grado ciascuno a otto anni di reclusione i quattro vigilantes in servizio al porto di Napoli che il 16 gennaio 2011 pestarono a morte Stefano Federico, un giovane caprese di 32 anni. Omicidio preterintenzionale in concorso: con questa accusa la Corte d'Assise della quarta sezione penale del tribunale di Napoli, presidente Giovanni Pentagallo, ha condannato Marco Gargiulo, 35 anni di Torre del Greco, Carlo Berriola, 43 anni di Portici, Armando D'Avino, 32 anni di San Giorgio a Cremano, e Vitale Minopoli, 45 anni di Napoli, dipendenti di una ditta privata che si occupa della sicurezza all'interno dello scalo marittimo di Napoli. Per gli imputati il pubblico ministero, Luigi Sandulli, aveva chiesto 10 anni. Agli imputati sono state concesse una serie di attenuanti. A loro carico anche il pagamento di una provvisionale di 100 mila euro in favore del padre di Stefano Federico e di 25 mila euro in favore del fratello, costituitisi parte civile nel processo.

LA VICENDA - Quella sera il giovane caprese fu bloccato dagli uomini della security mentre stava percorrendo a passo svelto un tratto dell'area portuale di Napoli, in prossimità degli imbarchi di Calata Porta di Massa, a poca distanza dal molo di attracco dei traghetti per le isole. Dopo uno scambio verbale ci fu una colluttazione e Stefano fu accerchiato e colpito ripetutamente. Morì poco dopo. Le indagini della polizia marittima portarono nel giro di pochi mesi all'individuazione dei responsabili, per i quali oggi è stata emessa sentenza di condanna. "E' stata fatta un po' di giustizia per Stefano" il commento del legale della famiglia Federico, Fabio Greco. (Ansa)

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