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Venerdì, 19 Aprile 2024

Omicidio Ruggiero, inizia il processo. La madre: "Ci sono verità nascoste"

"Io non so perché è stato fatto questo a mio figlio. Lui mi deve dire perché e chi lo ha aiutato". Quando Maria Esposito dice "lui" si riferisce a Ciro Guarente, l'uomo di 36 anni che il 7 luglio 2017 ha tolto la vita a suo figlio, Vincenzo Ruggiero, 25 anni.  E' passato oltre un anno e Maria ancora non riesce a pronunciare il nome del carnefice di suo figlio. "Non deve più uscire di Galera - afferma Maria con gli occhi lucidi - un essere del genere non deve uscire". Il giovane è stato ucciso presumibilmente per gelosia. Guarente era ossessionato dal pensiero che il ragazzo vivesse, in quei giorni, nell'abitazione della sua ex compagna, una transessuale di nome Heven. Tra Vincenzo ed Heven non c'era nulla, ma l'assassino non ha creduto a questa versione.

Domani, mercoledì 11 luglio, è il giorno dell'udienza preliminare al Tribunale di Napoli Nord. Sono durate 12 mesi le indagini, molti dei quali trascorsi a cercare i resti del povero Vincenzo, fatto a pezzi in un garage di Ponticelli e poi messo nel cemento a presa rapida. "Guarente è imputato per omicidio e vilipendio di cadavere, mentre il complice Francesco De Turris soltanto di omicidio - spiega l'avvocato della famiglia Ruggiero Luca Cerchia - Speriamo che la pena sia esemplare perché per tale efferatezza non possiamo aspettarci altro". 

Un anno è un tempo lunghissimo. Maria ha potuto celebrare il funerale del figlio soltato pochi giorni fa, quando la magistratura le ha restituito ciò che restava del corpo martoriato del figlio. "E' stata una tortura - dice - Ma ancora non conosco la verità. Sono certa che c'è chi sa cose che potrebbero farci scoprire nuovi dettaglio, magari farci scoprire chi era con l'assassino mentre uccidevano mio figlio. Spero che qualcuno parli". 

Una possibilità, quella di testimoni non ancora venuti alla luce del sole, che non escludono nemmeno gli avvocati: "Il corpo di Vincenzo è stato tenuto in un autolavaggio di Ponticelli per giorni, con temperature altissime - sostiene l'avvocato Cerchia - non è possibile che nessuno si sia accorto di ciò che stava accadendo". Maria non riesce a darsi pace: "Non potrò mai capire perché 'lui' abbia sfogato su Vincenzo un odio così feroce". 

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