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Cronaca

Omicidio Ruggiero, un pozzo degli orrori a Ponticelli

La botola è stata usata dal killer per raccogliere i resti del corpo fatto a pezzi. La testa resta però introvabile

Un pozzo degli orrori a Ponticelli, accanto al garage dove il 30 luglio fu trovato il corpo fatto a pezzi di Vincenzo Ruggiero, il 25enne assassinato ad Aversa. Per quell'omicidio è accusato Ciro Guarente, ex soldato della Marina Militare. Il 35enne è stato infatti arrestato per omicidio premeditato e occultamento di cadavere.

In quel pozzo chiuso da una botola, si legge su Il Corriere del Mezzogiorno, i poliziotti hanno trovato uno stanzone usato dal killer per raccogliere i resti che il corpo fatto a pezzi perdeva nel corso delle ore successive al massacro. La testa di Vincenzo, però, resta introvabile.

Nel lungo interrogatorio avvenuto il 16 agosto nel carcere di Poggioreale, Guarente non ha voluto indicare dove fosse quella parte del corpo. A rischia il carcere a vita come lui, anche il complice, un pregiudicato 51enne di Ponticelli che avrebbe prima venduto la pistola a Guarente e poi aiutato nell’occultare il cadavere del giovane. Nel corso dell’interrogatorio ha confessato di aver distrutto l’arma con la quale Guarente aveva ucciso Ruggiero esplodendogli in petto due colpi.

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