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Giovedì, 25 Aprile 2024

Ucciso per una lite, i colleghi ricordano Raffaele Perinelli: "Vogliamo giustizia"

Colleghi, docenti, studenti. C'erano tutti questa mattina, davanti al Dipartimento di Biologia di Monte Sant'Angelo, per ricordale Raffaele Perinelli, il giovane di 21 ucciso sabato 6 ottobre con una coltellata dopo una lite. Lello lavorava per la Dussmann, la ditta che si occupa delle pulizie nei locali dell'Università. I colleghi hanno interrotto il loro lavoro per un'ora, intorno alle 11.

E' stata letta una lettera indirizzata alla madre del ragazzo, Adelaide Porzio, anch'essa dipendente dell'azienda: “Un ragazzo solare, allegro, con il grande sogno di volersi affermare nel mondo del calcio. Un ragazzo con sani principi, principi che l'avevano tenuto lontano dalla difficile realtà delle nostre periferie. E' stato barbaramente ucciso e ora vogliamo giustizia”.

Dopo la lettera, tutte le persone accorse hanno rispettato un minuto di silenzio, dopo il quale sono stati lasciati volare palloncini bianchi e altri grigi con le lettere che compongono il suo nome.

Il lungo applauso ha sciolto anche le lacrime di molti colleghi di Lello: “Era un ragazzo d'oro – racconta Ciro – Perché l'assassino ha fatto questo? Non poteva finire tutto prima di arrivare a questo folle gesto? Gli devono dare 30-40 anni”.

Lello lavorava alla Dussmann solo da 7 mesi, la ditta ha voluto partecipare alle spese per il funerale. E' ricordato per l'impegno e la professionalità: “Hanno cercato di dipengerlo come il figlio di un camorrista – afferma Nicola – ma il figlio di un camorrista non si sveglia alle 5 del mattino per venire a pulire i bagni dell'università. Lello aveva scelto una strada in salita, quella più difficile, lontano dalla bella vita facile. Ora hanno spezzato il suo percorso”.

Sui funerali del ragazzo non ci sono ancora certezze, bisognerà aspettare l'autopsia. Un passaggio molto importante per valutare le dichiarazioni di Alfredo Galasso, il 31enne che ha confessato l'omicidio. Intanto, i familiari stanno organizzando una marcia per sabato 13 ottobre. Il ricordo del giovane deve restare vivo negli occhi e nella mente delle persone: la memoria è il primo tassello della giustizia chiesta per Raffaele Perinelli. 

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