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Cronaca

Omicidio Pasquale Romano, arrestato l'organizzatore dell'agguato

Giovanni Vitale avrebbe dovuto guidare la vettura con la quale condurre il killer sul luogo del delitto. Cambiò programma all'ultimo momento e fu sostituito da Giovanni Marino, già in manette

È stato arrestato ieri sera a Scampia Giovanni Vitale, detto Gianluca, ritenuto dalla Procura di Napoli il mandante dell'agguato nel quale fu ucciso per errore Pasquale Romano, trucidato con 14 colpi di pistola nel quartiere Marianella. Il Gico di Napoli è riuscito ad individuare Vitale pedinando alcuni componenti della sua famiglia. Attraverso una serie di intercettazioni telefoniche i finanziari sono riusciti a capire che il traffico di messaggi avveniva tra i familiari di Vitale e l'uomo. Vitale è stata la persona che ha eseguito tutti i sopralluoghi preparatori dell'agguato ma quando poi il blitz scattò non fu presente. Giovanni Vitale è stato individuato e arrestato dai finanzieri del Gico in un Cineforum abbandonato di Scampia. Il luogo dove si era nascosto per sfuggire sia alle forze dell'ordine che agli uomini del gruppo malavitoso dei "Girati", già da stamattina era tenuto sotto controllo da una quindicina di finanzieri che hanno dovuto mimetizzarsi per evitare di essere riconosciuti dalle vedette dei clan. Quando si è avuta la certezza della sua presenza nella struttura è scattato il blitz: l'uomo si è arreso senza reagire.

AGGIORNAMENTI - Giovanni Vitale, contrariamente a quanto riferito in precedenza, non è accusato di essere il mandante dell'agguato in cui fu ucciso per errore Lino Romano ma colui che avrebbe dovuto guidare la vettura con la quale condurre il killer sul luogo del delitto. Vitale organizzò i sopralluoghi però cambiò programma all'ultimo momento poiché ricevette una telefonata dalla moglie. Fu sostituito da Giovanni Marino, arrestato nelle scorse settimane. Giovanni Vitale risponde anche del tentativo di omicidio messo in atto nei giorni successivi nei confronti di Domenico Gargiulo, che sarebbe dovuto morire al posto di Romano; l'agguato fallì perché la pistola del sicario si inceppò.

LA VICENDA - Pasquale Romano, 30 anni, residente a Cardito (Napoli), un giovane stimato da tutti, fu ucciso la sera del 15 ottobre scorso nel quartiere napoletano di Marianella per un "sms" non arrivato in tempo che avrebbe dovuto mandare una donna assoldata dai sicari. Lino era andato a trovare la sua fidanzata. Uscito dalla palazzina dove abita la ragazza con la sua famiglia, i killer lo scambiarono però con la vittima designata e non esitarono a far fuoco uccidendolo con 14 colpi di pistola. La svolta nelle indagini è arrivata il 28 novembre scorso quando carabinieri e polizia hanno fermato uno dei presunti assassini. Agli investigatori qualche giorno prima si era però presentata una donna, la zia della fidanzata di un piccolo pregiudicato del quartiere, che avrebbe dovuto mandare un sms ai killer per farli entrare in azione spiegando quanto era accaduto quella sera. I sicari non attesero quel messaggio che avrebbe dovuto segnalare l'arrivo del vero bersaglio, designato nell'ambito della "guerra" per il controllo delle piazze dello spaccio della droga facendo fuoco sul povero Lino che aveva l'unica colpa di trovarsi sulla loro traiettoria. Le indagini sono state condotte dai pm della Dda Sergio Amato ed Enrica Parascandolo. (ANSA)

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