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Cronaca Torre annunziata

Omicidio Merlino, fissato l'appello per i due minorenni

A luglio processo bis per Salvatore Paduano e Carmine Maresca che al momento dell'omicidio erano ancora minori

Erano ancora minorenni il giorno dell'omicidio ma furono già molto attivi facendo intuire ciò che poi hanno dimostrato negli anni dando vita ad una carriera criminale fulminea che li ha portati in pochi anni in carcere. Fissato l'appello per Salvatore Paduano e Carmine Maresca a giudizio dinanzi alla Corte d'Appello minorile per l'omicidio di Ettore Merlino, il ras degli Ascione-Papale ucciso dai killer del clan Gionta di Torre Annunziata. A luglio i due “baby-boss”, appellativo che si sono guadagnati successivamente, proveranno ad ottenere uno sconto di pena rispetto alla condanna a quattordici anni ricevuta in primo grado. I due giovani, figli di due storici ras dei “valentini”, parteciparono ad organizzare la trappola che portò la vittima all'interno del covo del clan Gionta, palazzo Fienga, per poi far scattare l'agguato su via Nazionale.

Per lo stesso delitto sono stati già condannati in via definitiva all'ergastolo l'allora reggente del clan Pasquale Gionta, già condannato all'ergastolo anche per il duplice omicidio De Angelis-Genovese e indagato per l'omicidio Amoretti; Gennaro Longobardi ed Umberto Onda, anche loro condannati definitivamente per il duplice omicidio di via Murat; Amedeo Raia e Alfonso Agnello, ritenuti gli esecutori materiali del delitto, Eduardo Venerando, Giuseppe Coppola, Liberato Guarro, Gioacchino Sperandeo oltre a Michele Palumbo, collaboratore di giustizia e indagato e reo confesso dell'omicidio Amoretti. L'omicidio venne commesso il 24 maggio 2007 a pochi giorni dagli arresti dall'operazione “Emergency” che permise la cattura dello stato maggiore del clan. Il delitto fu deciso per fare un “favore” agli alleati di Ercolano del clan Birra-Iacomino. Merlino, affiliato al clan avverso degli Ascione-Papale ed originario di Torre del Greco, venne assassinato su via Nazionale tra Torre Annunziata e Torre del Greco.

L'uomo venne convocato a palazzo Fienga da Pasquale Gionta ed il resto del gotha del clan per discutere di una fantomatica alleanza. In realtà si trattava solamente di una trappola per farlo finire sotto i colpi di Raia ed Agnello che commisero materialmente l'omicidio esplodendo nove colpi di pistola che risultarono fatali all'uomo degli Ascione-Papale. Il summit venne ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate a protezione della roccaforte del clan e i filmati sono stati decisivi per inchiodare i Gionta. Il loro obiettivo era quello di eliminare da Torre del Greco gli Ascione-Papale mentre i Birra avrebbero fatto lo stesso sul suolo di Ercolano. L'alleanza tra i due clan avrebbe permesso un filo conduttore unico che avrebbe portato sotto il loro controllo un intero tratto di provincia di Napoli.  

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