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Sabato, 27 Aprile 2024

Ingegnere ucciso, è stata una esecuzione: investigatori sulle tracce del killer

Chi ha agito è andato a colpo sicuro: conosceva abitudini e orari della vittima

Indagini a ritmo serrato per identificare l'assassino di Salvatore Coppola, l'ingegnere di 66 anni freddato nella prima serata di ieri nel parcheggio di Corso Protopisani. Subito acquisite dagli investigatori le immagini delle telecamere presenti in zona e passati a setaccio gli edifici che affacciano sull'area. 

Coppola, con i fratelli, ha un ufficio proprio su corso Protopisani e nel parcheggio c'era la sua auto. Dentro la vettura si vedono diversi giornali, del pane comprato in un negozio di Corso Secondigliano, un medicinale per il cuore e sigarette e accendino. 

Le modalità dell'uccisione - un colpo preciso al volto - non lasciano troppo spazio a dubbi sul fatto che si sia trattato di un'esecuzione. E, con ogni evidenza, il killer doveva conoscere bene abitudini e orari della sua vittima, che non ha avuto alcuna possibilità di fuga. 

La vittima-2

Al centro di un'inchiesta sul rilascio di autorizzazioni in campo edile, per cui aveva collaborato con la magistratura facendo rivelazioni - da quanto si apprende - anche alcuni meccanismi e legami della criminalità organizzata della zona orientale, Coppola aveva vissuto per diverso tempo lontano da Napoli, dove era poi tornato.      

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