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Cronaca

Omicidio di Teresa Buonocore, confermato l'ergastolo al mandante

La madre coraggio di Portici venne uccisa nel settembre del 2010. Anche per la corte d'appello di Napoli il mandante fu Enrico Perillo, l'uomo che aveva abusato di una delle sue figlie e contro il quale lei testimoniò

La corte d'appello di Napoli ha confermato l'ergastolo per Enrico Perillo, ritenuto il mandante dell'omicidio di Teresa Buonocore, la madre coraggio di Portici che si costituì parte civile nel procedimento relativo agli abusi sessuali subiti da una delle sue due figlie. Processo che vide alla sbarra – e condannato – lo stesso Perillo.

La donna venne uccisa, nel settembre del 2010, all'interno dell'area aeroportuale di Napoli: per i giudici si trattò di un assassinio la cui condanna non ammette attenuanti, in quanto ampiamente premeditato e giunto al culmine di un'escalation di violenze.

Accolta quindi la richiesta del sostituto procuratore generale Antonio Iervolino, e dei difensori di parte civile Elena Coccia (per il Comune di Portici), Francesco Cristiani (per la sorella, le figlie e la madre della vittima), Mario Ruberto (per l'Ordine degli avvocati, in quanto Perillo è stato condannato anche per un attentato incendiario all'avvocato della Buonocore), e di Giuseppe Dardo (per il Comune di Napoli).

I difensori di Perillo hanno annunciato che ricorreranno alla corte di cassazione. Mentre la sentenza di primo grado ai suoi danni risale al 6 dicembre 2012, i due esecutori materiali dell'omicidio furono arrestati a 24 ore dal fatto e condannati con rito abbreviato, a 21 e 18 anni di carcere. Condanne anch'esse confermate in secondo grado.

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