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Cronaca Cardito / Via Guglielmo Marconi

Bimbo trovato morto, sorellina picchiata: madre e compagno portati in Questura

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di oggi a Cardito, in un appartamento su via Marconi. La piccola, 8 anni, è ricoverata al Santobono

Sarebbe stata una violenta lite familiare l'origine della morte, nel pomeriggio di oggi, di un bambino di 7 anni nel suo appartamento a Cardito. "Secondo una prima ricostruzione un uomo, arrestato pochi minuti fa, avrebbe aggredito e picchiato a sangue la convivente e i figli con furia brutale", ha spiegato intorno alle 17.30 il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità.

Il piccolo è giunto già morto all'ospedale di Frattamaggiore, mentre la sorella di 8 anni è al momento ricoverata al Santobono di Napoli in codice rosso. Borrelli ha fatto sapere che informato della vicenda si è subito messo in contatto con la direzione del Santobono per seguire la vicenda della bambina.

Al momento risulta in realtà che la donna, 30enne del posto, ed il compagno 24enne italiano di origini tunisine, stiano venendo ascoltati dagli inquirenti. Sono stati prima condotti in commissariato ad Afragola, e poi negli uffici della squadra mobile di Napoli in Questura. I due vivevano in zona da anni. Non c'è ancora nessuna ricostruzione ufficiale, da parte degli inquirenti, di quanto avvenuto.

ORRORE A CARDITO: LA POLIZIA TROVA IL CADAVERE DI UN BAMBINO

"Il presunto autore del brutale omicidio - sono le parole del consigliere regionale Francesco Borrelli - sarebbe in queste ore già nelle mani degli agenti del commissariato di Afragola, mentre il primario del Pronto soccorso del Santobono, Vincenzo Tipo, è rientrato subito in sede, nonostante fosse fuori servizio, per assistere la piccola paziente". "Si tratta di un'immane tragedia - ha concluso il consigliere - sulla quale è necessario fare subito chiarezza su quanto accaduto prima, durante e dopo l'uccisione del bimbo. Ringrazio medici e infermieri del Santobono, molti dei quali sono rientrati spontaneamente in servizio, per quanto stanno facendo in queste ore per essere vicino alla bimba garantendole le cure necessarie".

Le condizioni della bambina

La piccola sorella della vittima pare, secondo le ultime notizie provenienti dal Santobono, non aver riportato traumi agli organi interni, ed anche la Tac al cranio ha escluso problemi di sorta. Tra i medici c'è però chi dice di non essersi mai ritrovato di fronte ad una situazione simile: la bambina ha il volto completamente tumefatto - pare - dalle percosse. È stata trasportata in codice rosso al pronto soccorso, con un trauma cranio-facciale e contusioni multiple da percosse in più parti del corpo. Le sue condizioni sono con il passare delle ore migliorate e si trova al momento ricoverata in Neurochirurgia.

Ha comunicato con i sanitari, pare riferendo anche informazioni che serviranno a ricostruire la dinamica dell'episodio. Non sa ancora quanto avvenuto a suo fratello. Sarà ora presa in carico da un team di psicologi che la seguiranno nel corso della degenza.

Le condizioni della sorellina della vittima

"Abbiamo sentito delle grida provenire da quella casa"

In strada, su via Marconi a Cardito, si è rapidamente radunata una folla di curiosi. C'è commozione e stupore per quanto accaduto. Alcuni riferiscono che dall'abitazione in cui è avvenuto l'orrore - posta in un vecchio edificio - provenivano delle grida. Nell'appartamento si sono a lungo fermati per i rilievi gli agenti della squadra mobile e del commissariato locale di polizia, prima dell'arrivo del sostituto procuratore della Repubblica di Napoli e il sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo.

La testimonianza del sindaco

"Queste cose le vedi in tv, ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene", ha spiegato Cirillo quando si è allontanato dall'appartamento, visibilmente sotto shock. "Non erano seguiti dai servizi sociali - ha ancora aggiunto a proposito della famiglia protagonista della tragedia - fino a questo momento non c'erano stati mai problemi". "Ora lasciamo lavorare gli inquirenti, ma provo tanto dolore per quanto accaduto", ha concluso.

Le parole del sindaco: "Non si può morire così"

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