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Cronaca Torre annunziata

Omicidio Fontana, resta in carcere il presunto assassino

Il delitto di Torre Annunziata del 7 febbraio sarebbe stato commesso per affermare la supremazia del clan D'Alessandro

Un omicidio commesso con premeditazione e per motivi abietti, per affermare la superiorità del clan D'Alessandro. Con queste motivazioni, i carabinieri, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, hanno eeguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un soggetto ritenuto responsabile materiale dell'omicidio di Alfonso Fontana, avvenuto il 7 febbraio scorso a Torre Annunziata. 

L'uomo è gravemente indiziato dei reati di omicidio commesso con premeditazione e per motivi abbietti nonché di detenzione e porto illeciti in luogo pubblico di un’arma da fuoco, reati aggravati dalla modalità mafiosa. Dalle indagini sarebbe emerso il presunto coinvolgimento di altre persone, al momento non identificate.

Alfonso Fontana, 24 anni, residente a Castellammare era stato ucciso intorno alle 20 tra i passanti, sul centralissimo corso Umberto. Già noto alle forze dell'ordine, era vicino alla famiglia malavitosa dei Fasano. 

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