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Cronaca Marano di napoli / Via Unione Sovietica

Uccisi a Marano, nell'autofficina c'era una terza persona: i killer non sapevano di lui

Un altro figlio di Giuseppe Esposito, Daniele, si trovava lì con padre e fratello. Mentre questi sono stati freddati dai sicari, lui è riuscito a salvarsi: non sapevano fosse lì

Si è salvato per miracolo, semplicemente perché il killer non sapeva fosse anche lui lì, in quell'autofficina di via Unione Sovietica a Marano dove hanno perso la vita suo padre Giuseppe e suo fratello Filippo.

Daniele Esposito è salvo, scampato al duplice omicidio che ha drammaticamente tinto di sangue il sabato maranese. Nel raid – secondo gli inquirenti – dei Vastarella, vendetta per quanto accaduto poche settimane fa alla Sanità, avrebbe potuto perdere la vita anche lui.

Il killer, volto coperto da casco integrale, non si è accorto della sua presenza. Ha prima fatto fuoco per tre volte contro Giuseppe Esposito, nel gabbiotto all'ingresso, ferendolo in modo gravissimo (sarebbe poi morto in ospedale). Poi ha inseguito Filippo e lo ha freddato.

All'esterno lo aspettava un complice in sella ad una moto di grossa cilindrata. Erano convinti che la loro missione di morte fosse finita.

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