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Cronaca

Un numero verde della solidarietà: iniziativa della diocesi con Vodafone

Il via il primo marzo 2012. Si risponderà ad esigenze di accoglienza ed ospitalità diurna e notturna, aiuto e sostegno alle persone anziane, servizi mensa, sostegno alla maternità

È stato presentato ieri il progetto ideato dall'Arcidiocesi di Napoli e realizzato grazie alla collaborazione di Fondazione Vodafone, Regione Campania, Fondazione In Nome della Vita e Cisl Campania. Trattasi di un numero verde della solidarietà per aiutare chi è più drammaticamente colpito dalla crisi economica soprattutto in Campania dove il 28% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà.

Il numero verde sarà attivo dal primo marzo 2012 e potrà partire presso il call center di Vodafone Italia a Pozzuoli per i primi mesi: gli operatori selezionati dalla Fondazione "In nome della Vita" saranno avviati all'attività dal personale di Vodafone Italia.

Il numero risponderà, tra le altre cose, ad esigenze di accoglienza ed ospitalità diurna e notturna, aiuto e sostegno alle persone anziane sole o non autosufficienti; servizi mensa, doccia, guardaroba; informazione ed orientamento legale per cittadini migranti; sostegno alla maternità ed alla prima infanzia; segnalazione emergenze sociali; percorsi di uscita e tutela per vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale e/o lavorativo; cure odontoiatriche e servizi di medicina generale; assistenza ed ascolto per soggetti con dipendenza alcolica o affetti da gioco compulsivo; aiuto e assistenza ai diversamente abili e alle loro famiglie per problemi di integrazione sociale, assistenza e ricovero in luoghi di cura, ricerca di lavoro.

Come ha dichiarato il Presidente di Vodafone, Antonio Bernardi : "Il nostro obiettivo in questo contestonon è solo quello di mettere a disposizione risorse finanziarie, ma soprattutto competenze manageriali ed il supporto tecnologico dell'azienda Vodafone, in modo da realizzare interventi efficaci attraverso la costruzione ed il coordinamento di reti solidali che vedano coinvolti tutti gli attori sociali, perché siamo convinti che queste situazioni, se affrontate in maniera sinergica e in una cornice di responsabilità collettiva, potranno nel tempo restituire valore alle comunità". (Ansa)

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