Napoli come Copenaghen? Ingegneri a confronto sul modello Smart Cities

Napoli come Copenaghen: questo il tema dell'ultimo incontro del ciclo dedicato alle esperienze sulle aree metropolitane. Organizzato dalla Provincia e dall'Ordine degli ingegneri di Napoli, il ciclo è nato con l'obiettivo di confrontare realtà territoriali diverse attraverso la disamina di problemi, struttura, e funzioni di governo nelle aree vaste, a poco dalla costituzione delle città metropolitane previste dalla riforma del Titolo V della Costituzione.

"Abbiamo studiato quello che accade altrove con atteggiamento umile e produttivo - dice il presidente della Fondazione internazionale di studi superiori di architettura, Umberto Siola - Poi sarà la politica a decidere sul da farsi". La capitale danese, ha raccontato nel corso del convegno l'architetto Gustavo Ribeiro, direttore del programma Cities del Danish architecture center, ha avuto un incredibile sviluppo investendo soprattutto in infrastrutture e trasporti, ma facendo attenzione anche alle aree verdi e alle bonifiche. A Copenaghen è stata potenziata la rete del trasporto su ferro, sono state create nuove piste ciclabili, aree verdi e aree di svago, sono stati potenziati gli impianti fognari ed è stata depurata l'acqua del porto, un'ex area industriale adesso anche balneabile.

"Le città metropolitane possono essere un momento di svolta - dice il presidente dell'Ordine degli Ingegneri, Luigi Vinci - possiamo imprimere un diverso sviluppo alle città modificandole radicalmente sul modello delle smart cities". "Napoli però è Napoli ed ha le sue peculiarità - dice il rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d'Alessandro - Bisogna pensare a degli obiettivi compatibili con la sua storia e con i suoi modelli di civiltà".