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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Napoletani scomparsi in Messico, giallo sulle telecamere in riparazione

Gli inquirenti hanno cercato immagini del 31 gennaio dalle telecamere di videosorveglianza, scoprendo con enorme sorpresa che erano tutte in riparazione, anche quelle dei negozi vicini

Il mistero che riguarda i tre napoletani scomparsi in Messico da un mese si infittisce: notizie positive sembrano non arrivare mai, anzi, per quanto le diverse istituzioni promettano impegno e collaborazione, gli aggiornamenti dal Messico sono inquietanti e disegnano un quadro dalle tinte oscure. L'ultima notizia, emersa in serata dal Messico, è stata riferita da molti organi di stampa del paese. Mancano le prove di una effettiva partecipazione della polizia locale all'arresto dei tre napoletani (Raffaele, Antonio e Vincenzo) e alla seguente cessione dietro compenso (si parla di 1000 pesos, 43 euro) a una banda locale armata (è emerso il nome di un certo Don Angel, probabilmente affiliato al cartello 'Nueva Generacion', tra i gruppi criminali in maggiore ascesa in Messico).

Quando gli inquirenti sono tornati nella pompa di benzina da cui gli italiani sono spariti, hanno trovato le telecamere fuori servizio: sono tutte in riparazione, e di quel 31 gennaio non resta neanche un fotogramma. Non solo le telecamere di videosorveglianza della pompa di benzina, ma anche quelle dei negozi vicini: tutte da riparare, nello stesso periodo. Strana coincidenza.
 

I due poliziotti sono stati condannati a un anno di carcere preventivo, ma senza prove rischiano di essere scarcerati a breve. Intanto Alfonso Hernández Barrón, presidente della Commissione statale per i diritti umani, ha annunciato che la Commissione lavora a 49 denunce di sparizione forzata: tra le 49 carte c'è anche quella relativa ai tre napoletani. 

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