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Cronaca

“Dalla camorra alla Legione straniera”: il racconto di tre napoletani che hanno provato ad arruolarsi

Raggiunti da Giancarlo Tommasone per Stylo24, un ex affiliato, un avvocato e un metronotte raccontano la loro scelta drastica e com'è andata a finire

La Legione straniera è da sempre circondata da un'aura leggendaria, tra esotismo ed espiazione. Numerosi, nel corso dei suoi quasi due secoli di storia, anche i napoletani che hanno provato ad entrarvi. In tre, tra questi, sono stati raggiunti dal giornalista Giancarlo Tommasone per Stylo24: un ex affiliato nella malavita, un avvocato e un metronotte.

L'ex affiliato alla malavita, originario di Napoli centro, ora vive in Emilia e lavora in un bar. “Da ragazzo mi chiamavano il Tenente – spiega a Stylo24 – perché ho sempre avuto la passione per l’esercito, poi la vita mi ha spinto a fare altro. Ho lavorato in una piazza di spaccio”.
Voleva fare carriera nell'organigramma della camorra, ma la sua ascesa è stata frenata dal carcere: “Una sera mi hanno fermato con della droga”, spiega. In cella matura la decisione estrema, arruolarsi nella Legione straniera. “Accettato per l’arruolamento ad Aubagne mi sottoposi alle visite mediche e tentai di superare le prove fisiche. Fu lì che mi fermai: ero stato per troppo tempo fuori allenamento”. “Fu una sconfitta – racconta – l’esperienza con la malavita è finita da tempo e non la rimpiango, invece il ricordo della Legione continua a perseguitarmi”.

L'avvocato è della zona vesuviana. Al giornalista racconta di aver sempre “coltivato il mito dell’esercito e in particolar modo della Legione”. “Riuscii ad impiantare uno studio – è la sua esperienza professionale – ma anno dopo anno era sempre peggio. Provai a resistere, ma alla fine non riuscivo nemmeno a pagare le quote dell’Ordine”. Così, complice la crisi lavorativa, il tentativo nella Legione. “Superai anche il corso, brillantemente le prove fisiche, ma all’atto dell’impegno per 5 anni, decisi di tornare indietro. Era un periodo troppo lungo”.

Infine, la storia di una guardia giurata che lavora e vive a Pozzuoli. Da ragazzo era entrato nell'esercito come volontario in ferma prolungata. Poi il matrimonio, e tre figli. “Verso i 30 anni, visto che l’Italia non offre alternativa, ho deciso di arruolarmi nella Legione straniera francese. L’ho fatto perché non trovavo lavoro, ma pure perché mi considero un soldato”. Gli inizi sono stati semplici, poi – spiega – “ha vinto la nostalgia dei miei tre figli”.

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