rotate-mobile
Cronaca Vomero / Corso Vittorio Emanuele

Bambole, orsetti, pupazzi: ecco il Museo del Giocattolo

Il progetto presso l'Università Suor Orsola Benincasa. Tradizione, storia, arte ma anche nuove tecnologie. Con l'utilizzo dell'iPad i visitatori potranno avere maggiori informazioni sui giocattoli

Prevista per questo pomeriggio l'inaugurazione del Museo del Giocattolo di Napoli, presso il piano Mostre dell'Università Suor Orsola Benincasa nel capoluogo parteneopeo.

Alla cerimonia interverranno il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli Lucio d’Alessandro, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l'assessore alla Cultura della Regione Campania Caterina Miraglia e l'assessore alla Cultura del Comune di Napoli Antonella di Nocera.

La presentazione del Museo del Giocattolo, il primo del Mezzogiorno peninsulare, sarà affidata a Vincenzo Capuano, collezionista e docente di Storia del Giocattolo all’Università Suor Orsola Benincasa, Elisa Faruenfelder, presidente del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria presso la stessa università e Marino Niola, docente di Antropologia.

Il progetto nasce dall’incontro tra l'Università Suor Orsola Benincasa, uno dei principali centri di studi e ricerca nel campo dell'educazione e dell’infanzia, e la raffinata e importante collezione di giocattoli antichi (oltre 1500 pezzi di grande valore) di Capuano. Duplice l'obiettivo: dotare il capoluogo campano, al pari delle grandi città italiane ed europee, di un museo dedicato ad una delle più importanti arti minori, testimonianza di costume, abilità artigianale e progresso industriale, e avviare una riflessione sul contributo formativo del giocattolo. L’opera è stata realizzata con il contributo della Regione Campania.

Tradizione, storia e arte ma anche nuove tecnologie. Il Museo del Giocattolo nasce, infatti, nel segno della multimedialità. Con l’utilizzo dell’iPad i visitatori potranno avere maggiori informazioni sui giocattoli e creare con essi forme di interazione. L'applicazione "Cose di bambole" consente, ad esempio, di sostituire i vestiti alle bambole. Con "C’era una volta un pezzo di legno", si richiama, invece, l’inizio della fiaba di Pinocchio, tentando di reinterpretarla alla luce delle nuove opportunità tecnologiche, come riferisce l'Adnkronos.

Il museo è suddiviso in 28 vetrine e raccoglie 850 pezzi. Ogni vetrina raccoglie una categoria: gli automi, le dame, i pulcinella, gli orsi, i pupazzi, i giocattoli di legno, i teatrini, i giochi da tavolo, i giocattoli militari, i giocattoli spaziali, i giocattoli di latta, le auto, i giocattoli di fantasia e i trenini. Più di una vetrina è dedicate alle bambole, suddivise in bambole antiche, bambole ottocentesche, bambole del novecento e bambole "lenci", con una vetrina ad hoc per le "Barbie", mentre una vetrina è interamente dedicata a Pinocchio.

Il museo è dedicato al ricordo di Ernst Lossa, il bambino zingaro ucciso nel 1944, a quattordici anni, dalla feroce campagna nazista di eugenetica. L'ingresso al museo è gratuito. E' inoltre prevista un'apertura natalizia straordinaria nei giorni 21-22-27-28-29-30 dicembre dalle 9 alle 14 e i giorni 2-3-4-5 gennaio alla stessa ora. Dal 13 gennaio il museo sarà aperto ogni venerdì dalle 9 alle 18.

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bambole, orsetti, pupazzi: ecco il Museo del Giocattolo

NapoliToday è in caricamento