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Cronaca Mugnano di napoli

Mugnano: presentato il progetto di uno studio epidemiologico sui tumori

In mattinata una conferenza stampa all'ASl. Impennata delle patologie neoplastiche: la ricerca si pone l'obiettivo di stabilire lo stato di salute del territorio e il suo "futuro sanitario"

A seguito dell'approvazione in Consiglio Comunale ad agosto di un protocollo d'intesa tra ASL Napoli 2 Nord e Comune di Mugnano, è stato presentato oggi in conferenza stampa il progetto di uno studio epidemiologico (MOSS) e di monitoraggio dello stato di salute e degli stili di vita dei cittadini che verifichi l'incidenza dei fattori ambientali sui casi di malattie neoplastiche nel territorio comunale.

Lo studio, che si compone di diverse fasi, dovrebbe partire nei prossimi mesi (anche se i primi passi sono già stati mossi) e nasce dall'esigenza di spiegare con dati scientifici perché nei territori a nord di Napoli c'è un aumento anomalo del tasso dei tumori.

Come aveva già spiegato a NapoliToday il consigliere e medico Mauro Romualdo, che ha proposto il protocollo in sede consiliare, la spinta ad attuare questo importante studio è partita dal basso: a chiedere gran voce l'affermazione della verità su ciò che sta accadendo nei nostri territori sono gli stessi singoli cittadini, comitati e movimenti che da anni si battono per salvaguardare la salute di un'area martoriata da un avvelenamento che arriva da più fronti: sversamenti abusivi, elettrosmog, smaltimento illegale di materiale pericoloso, roghi tossici e discariche abusive e non.

L'amministrazione cittadina - si evince in conferenza -, guidata dal sindaco Giovanni Porcelli, ha accolto questo e fatta sua questa richiesta (unico tra i comuni interessati dall'alta mortalità per cancro ad avviare questa ricerca sul campo), decidendo così di avviare questo studio in collaborazione con ASL, medici di base e cittadinanza attiva che presterà lavoro volontario.

Quello che appare chiaro è che proprio i cittadini hanno già la chiara percezione che qualcosa di anomalo si è manifestato nell'ultimo decennio: l'aumento dei tumori è ormai cosa evidente soprattutto per chi vive tra le aree a nord di Napoli e quelle a sud di Caserta, perché quasi tutti hanno quello che ormai si chiama "il caso" in famiglia. E la paura per il futuro diventa molto forte.

Si ripete in conferenza quello che NapoliToday aveva già anticipato in anteprima: lo studio non si fermerà al puro dato statistico sulla mortalità per patologie neoplastiche (si studieranno i casi di deceduti per tumore a Mugnano tra il 2007 e il 2009), ma il monitoraggio sarà "poliedrico multifattoriale". Si verificherà anche il numero di malati presenti adesso sul territorio e di che patologie soffrono per poi verificare dove hanno trascorso la maggior parte della propria vita (uno studio  quindi storico-residenziale), che tipo di stile di vita hanno adottato negli anni, la storia sanitaria, lavorativa e comportamentale, andando poi ad indagare sui fattori di inquinamento ambientale presenti (come diossina e metalli pesanti).

Solo così, hanno spiegato Giancarlo Dorsi (Responsabile della Sezione Epidemiologica dell'ASL 2 Nord), Mauro Romualdo e il Dott. Francesco Granata (Responsabile del dipartimento Materno Infantile), si potrà arrivare a stabilire delle verità scientifiche inoppugnabili che potranno essere usate per "imporre" alla istituzioni e a chi di dovere di intervenire immediatamente.

Si tratterà di tracciare una mappatura non solo di  tipo "spaziale" ma anche di tipo "temporale", collegando l'incidenza tumorale a determinati ambienti e territori in un determinato arco di tempo. Questo consentirà di fare un passo successivo: capire lo stato di salute della popolazione e il suo "futuro sanitario", hanno spiegato ancora i responsabili del progetto.

Altri punti fondamentali che vengono sottolineati riguardano l'aspetto sociale e politico della questione: il picco delle patologie neoplastiche si registra in un territorio molto vasto tra Napoli e Caserta, ma questi dati non vengono utilizzati da tutti i comuni o dagli enti preposti per avviare studi, ricerche che diano man forte alle battaglie per le bonifiche. Un aspetto rilevante, ha sottolineato dal dott. Granata, è che l'inquinamento ambientale che fa scempio del nostro territorio è, oltre che una sconfitta sanitaria, prima di tutto una sconfitta sociale: l'evidenza che siamo considerati cittadini di serie B.

Elemento molto importante, ribadito da tutti i presenti, sarà anche quello, dati alla mano, di cercare di ottenere che la Campania esca dal "piano di rientro" per la sanità pubblica e che oltre al diritto alla salute sia garantito il diritto alla cura di tutte le vittime di questa assurda situazione.

Alla conferenza ha partecipato anche Egidio Giordano, in rappresentanza della Rete Commons e del Comitato Civico Cambiamo Mugnano, da sempre, insieme ad altri movimenti locali e singoli cittadini, protagonisti delle battaglie ambientali territoriali. "Il ruolo dei cittadini è stato ed è fondamentale - ha sottolineato Giordano -, ci si è accorti prima dal "basso" della gravità della situazione e poi sono arrivati i primi studi e dati scientifici. E' la stessa cosa che è accaduta con le morti sul lavoro per l'amianto, la battaglia degli operai ammalati ha posto davanti agli occhi di tutti l'evidenza dei fatti. Per questo non bisogna smettere di lottare per la tutela e la salute del nostro territorio".

Il sindaco Porcelli ha dichiarato che questo protocollo d'intesa sulla realizzazione di uno studio epidemiologico a Mugnano è "un atto dovuto in un paese civile" perché, ha continuato il primo cittadino "per troppi anni c'è stata 'distrazione' in provincia di Napoli e Caserta". "Spariamo  - ha detto Porcelli - che i dati di questo studio ci diano maggiore forza per pretendere ciò che ci spetta: la bonifica totale del territorio. Ci hanno avvelenato per anni, ma adesso dobbiamo invertire la tendenza e questo studio ci aiuterà a capire da dove partire per salvare forse non noi stessi ma almeno le generazioni future"

Il sindaco ha, inoltre, anticipato la notizia di aver già preparato un esposto da presentare alla Procura della Repubblica per denunciare gli sversamenti abusivi ed altamente tossici di chi, ad esempio, lavora nell'illegalità (si tratta di scarti nocivi di pellami, collanti, pneumatici ecc...). Bisogna, dichiara ancora il sindaco, accertare le responsabilità di chi è colpevole di appiccare roghi tossici in modo continuativo. Non si tratta di avvenimenti sporadici, ma di un dramma quotidiano che avviene sempre negli stessi luoghi".

Mugnano, studio epidemiologico sui tumori © V. Graniero


Non mancherà nell'esposto anche una parte dedicata alla discarica di Chiaiano, che per quattro anni ha reso un inferno la vita dei residenti (anche dei comuni limitrofi come Mugnano e Marano) e che ad un anno di distanza dalla sua chiusura crea ancora troppi disagi con miasmi continui. All'esposto parteciperanno anche il consigliere Romualdo e Stefania Fanelli (segretario cittadino di SEL Marano, candidato sindaco alle prossime elezioni locali e presente oggi in conferenza) che proprio dopo ultimo sopralluogo in discarica, avvenuto negli ultimi giorni di settembre, hanno denunciato i forti ritardi nei lavori di bonifica che fanno apparire la famosa "tombatura" sempre più una chimera.

Il dato conclusivo e davvero rilevante, alla fine dei conti, è che di tumore si muore tanto, troppo nelle nostre zone e tempo da perdere non ne resta più, siamo già in grande ritardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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