Morto nello scontro a Scampia: la vittima è Rocco Capuozzo
La protesta dei cittadini. Il maestro Gianni Maddaloni: «Qui si muore perché non ci sono i dossi»
Sembra ormai un bollettino di guerra il territorio dell ottava municipalità, con più precisione nel quartiere scampia; a differenza però di come si possa pensare del bollettino di guerra dei morti che si possa pensare non sono dovuti alla criminalità, ma a continui incidenti stradali. Questa notte, intorno alle 24:00, ha perso la vita in via Ettore Ciccotti, a seguito di un incidente stradale, Rocco Capuozzo, diciassettenne seduto sul sedile dei passeggeri in una Fiat Panda guidata da una parente di 28 anni, sul sedile posteriore, due bambini, di 4 e 9 anni, rimasti miracolosamente illesi.
Tantissime sono le proteste e le richieste presentate in primis alla municipalità e al comune di Napoli per l'installazione di dossi e dissuasori sulle strade, del ripristino delle luci ormai fuori uso e del taglio dell'erba che riduce al massimo la visibilità agli automobilisti, richieste ad oggi mai evase con evidenti disagi. «Ormai i morti non si contano più - dichiara Claudio Ferrara il presidente dell associazione Senza bavaglio - le nostre richieste sono passate inosservate a chi avrebbe dovuto risolvere il problema».
Ci è andato giù pesante Ferrara, ormai stufo di non essere ascoltato; gli fa eco una grande eccellenza del territorio, il maestro Gianni Maddaloni: «Si muore perché non ci sono dossi, si muore perché non si aggiustano le strade, si muore perché chi dovrebbe aiutarci a sistemare le nostre strade e quindi pensare alla nostra sicurezza è troppo impegnato a fare da scarica barile, dalla Regione alla municipalità passando per il comune pensano solo ad accusarsi a vicenda, ma mai si siedono ad un tavolo per risolvere i problemi, i giardinieri sono pochi a Scampia - conclude Maddaloni - e chi dovrebbe far arrivare più uomini e unità, al posto di darsi da fare si lamenta che da Palazzo San Giacomo non danno risposte».