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Cronaca Soccavo / Svincolo Rione Traiano

Parla il latitante Equabile: "Non ero sul motorino con Davide, mi costituirò per dire la verità"

Era lui che i Carabinieri cercavano al Rione Traiano la notte in cui il 17enne fu ucciso. "Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi, non spararmi"

Arturo Equabile rilascia un'intervista al Fatto Quotidiano per dire la sua verità sulla notte in cui fu ucciso Davide Bifolco. E' lui il latitante che i carabinieri cercavano per le strade del Rione Traiano nella notte in cui il 17enne, che in sella ad uno scooter insieme ad altri due ragazzi non si fermò ad un posto di blocco, fu ucciso da un colpo esploso dall'arma di ordinanza di un militare (accidentale, secondo quanto dichiarato dal carabiniere) dopo un inseguimento.

Equabile dichiara di non essere lui uno degli altri due ragazzi che quella notte erano in motorino con Davide

Quella notte non ero sul motorino con Davide Bifolco. Non c'ero, lo volete capire o no?

E poi racconta

Un'ora prima del fatto sono venuti i carabinieri nella casa dove stavo. Erano con le pistole in pugno e gridavano apri, bastardo. Ho avuto paura e sono scappato in un'altra casa. Dopo tre quarti d'ora ho saputo che in un'altra parte del quartiere c'era stata la sparatoria. Sono latitante per un furto che non ho commesso -ho spezzato i domiciliari e i carabinieri sono incazzati con me perché non riescono a prendermi.

Equabile, inoltre, dichiara che presto si costituirà

Fino ad oggi non l'ho fatto perché mi ritengo innocente e non voglio pagare per un furto che non ho fatto, ma giuro che lo farò, aspetto solo che il mio avvocato mi porti il fascicolo.  Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi, non spararmi. Ho paura, voglio che nessuno mi faccia del male, non voglio fare la fine di Cucchi...".

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