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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Molestie a una studentessa: divieto di avvicinamento per il professore

La giovane, all'epoca dei fatti 14enne, non usciva più di casa, piangeva continuamente, si feriva le braccia con una lametta e ha manifestato l'intenzione di uccidersi

Avrebbe rivolto ingiurie, minacce e molestie per più di un anno a una studentessa oggi 15enne che ha manifestato anche istinti suicidi: è quanto viene contestato a un professore di italiano di 55 anni, ancora in servizio nella stessa scuola media del napoletano, nei confronti del quale il gip del Tribunale di Napoli Nord ha emesso un divieto di avvicinamento, a non meno di mille metri, ai luoghi frequentati dalla giovane.

Nella primavera del 2015, la ragazza sarebbe stata vittima delle presunte attenzioni morbose del suo professore. All'epoca la giovane frequentava la terza media, aveva 14 anni. Poco dopo ha iniziato a manifestare gravi disturbi psicologici: non usciva più di casa, piangeva continuamente, si feriva le braccia con una lametta fino all'idea del suicidio.

IL COMMENTO - "Solo divieto di avvicinamento. Il docente di scuola media che per oltre un anno ha commesso atti persecutori e molesti nei confronti di una quattordicenne residente in un comune a Nord del capoluogo partenopeo, dovrà tenersi lontano dalla minore, non superando un raggio di distanza pari ad almeno mille metri. Parla chiaro l’ordinanza cautelare emanata due giorni fa, il 20 gennaio, dal gip Barbara Del Pizzo che, su richiesta della Procura di Napoli Nord, ha assunto il provvedimento per tutelare l’incolumità della quindicenne Imma (nome di fantasia), da almeno un anno sottoposta alle attenzioni persecutorie di un suo docente della scuola media. Il padre della ragazza, assistito dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, aveva sporto nei confronti del professore denuncia ai Carabinieri nel settembre dello scorso anno, tante erano le evidenze dei fatti accaduti, che il gip Del Pezzo ricostruisce nell’ordinanza con meticolosa precisione, A cominciare dall’enorme numero di sms ritrovati sul telefono cellulare di Imma, tutti inviati da lui, il ‘persecutore’, che la costringeva, secondo l’accusa, a non frequentare le sue amiche, oltre ad averla più volte minacciata, pedinata, molestata. Tanto da ingenerare nella giovane, che aveva già provocato su se stessa lesioni tagliandosi con una lametta per la disperazione e la morta della madre, perfino istinti suicidari. "Finalmente dopo tanti mesi questo primo provvedimento del gip – commenta l’avvocato Pisani – giunto al seguito del lavoro rigoroso svolto dalla Procura e di nostre immediate richieste ed indagini difensive . Resta il dubbio, per chiunque venga a conoscenza di simili vicende, sulla possibilità di infliggere al persecutore misure cautelati più restrittive, come merita chi Viola la serenità e crescita di un minore rubando e inquinandogli il futuro, e soprattutto considerando anche il clima in cui sono costretti a vivere i minori in tante aree del napoletano ed come risulta dai fatti addirittura nelle scuole e in famiglia». Tuttavia il gip, pur riconoscendo che l’indagato ha commesso nei confronti di "Imma "atti persecutori (articolo 612 codice penale) aggravati dal fatto che la vittima è un minore, e pur ammettendo che esiste il pericolo di reiterazione del reato è in questo caso reale, scrive: «alla luce dell’incensuratezza dell’indagato (il che lascia presumere, allo stato, che lo stesso potrà beneficiare in caso di condanna della sospensione condizionale della pena), misura idonea a fronteggiare le suesposte esigenze cautelari appare quella del divieto di avvicinamento, che eviterà occasioni di incontro tra le parti".

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