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Cronaca San Ferdinando / Piazza Plebiscito

Protesta dei tassisti, la voce delle mogli da Piazza Plebiscito

Le auto bianche non ci sono più, ma resta a presidiare la piazza la quota rosa della mobilitazione mentre si attende l'esito dell'incontro con il Governo a Roma. Sugli striscioni: "Siamo operai, non capitalisti"

Piazza Plebiscito torna libera. Le auto bianche, dopo cinque giorni di presidio, da stamane non ci sono più: la mobilitazione si è spostata in massa a Roma dove si attendono gli esiti dell’incontro del Governo con i rappresentanti di categoria.

Resta, a mantenere il presidio in piazza a Napoli, la quota rosa della protesta contro la liberalizzazione delle licenze per i taxi: le mogli dei tassisti (e anche qualche donna tassista) non lasciano da soli i loro uomini in questo momento così difficile.
Indossano fasce gialle che riportano in nero la scritta “I tassisti napoletani dicono no alla liberalizzazione delle licenze” e mostrano striscioni inequivocabili “Giù le mani dal futuro dei nostri figli. Non toccate i taxi”.

“Siamo operai, non capitalisti” si legge ancora, per sottolineare l’appartenenza alle classi più deboli, quelle a parer loro (e non solo) maggiormente colpite da questa nuova manovra finanziaria.

“Sono tassista ed orgogliosa di esserlo – ci dice una delle manifestanti – ma sono anche madre di due figli. Sto combattendo per un mio diritto, per un nostro diritto: pago contributi e non sono tutelata dallo Stato, il Governo deve passarsi la mano per coscienza. Stanno mettendo tutti contro tutti, con la liberalizzazione pensano di poter fare investimenti, invece non è così: qui a Napoli siamo già in esubero (sarebbero 800 gli esuberi di taxi in città n.d.r.) e in più dobbiamo far fronte all’abusivismo incontrollato. Siamo uniti in questa protesta per dire che la categoria non va toccata perché la protesta non finirà”.

Chiediamo alle manifestanti che cosa faranno se il Governo non decidesse di fare il passo indietro sperato, ci dicono che tutto si deciderà passo per passo, ma quel che è certo è che la mobilitazione continuerà. “Se siamo scese in piazza anche noi – ci dice la moglie di uno dei tassisti che questa mattina si è recato nella capitale – è perché siamo con l’acqua alla gola: in casa mia sono 4 giorni che non entra un euro a causa dello sciopero, non possiamo permettercelo, ma dobbiamo lottare”.

Lasciamo Piazza del Plebiscito con le manifestanti che restano in attesa di notizie e intanto cantano “Sono una donna, non sono una ladra, non toccare quell’auto bianca” sulle note di “Sono una donna, non sono una Santa”.

La protesta delle mogli dei tassisti - V. Graniero/NapoliToday


 

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