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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Avvocata / Via Matteo Renato Imbriani

Migranti denunciano condizioni inaccettabili in tre centri di Acerra

I giovani richiedenti asilo, in Italia da quattro mesi, non riceverebbero assistenza sanitaria e legale, e i pocket money (2,50 euro al giorno) che gli spetterebbero. Sono arrivati all'ex Opg per informarsi e ricevere supporto

Gli attivisti e l'avvocato dello sportello migranti del centro sociale Ex Opg hanno accolto i quattro richiedenti asilo che questo pomeriggio, da Acerra, hanno raggiunto Napoli. I ragazzi, tra i venti e i quarant'anni, provenienti da Guinea, Costa d'Avorio e Gambia, sono in Italia da gennaio, e risiedono in tre centri d'accoglienza straordinaria (C.a.s.) ad Acerra. 

"Le condizioni di vita sono terribili", spiegano in francese alle ragazze e ai ragazzi dell'ex Opg: "Non ci sono servizi e i diritti sono preclusi". "In quanto richiedenti asilo, hanno gli stessi diritti di un cittadino italiano", spiega l'avvocato. "Ma in realtà non hanno assistenza sanitaria, né un legale che li segua. Il medico non si vede più da mesi, e i ragazzi non possono avere farmaci e anche il cibo è scadente". Nonostante in ognuno di questi C.a.s. ci siano poco più di dieci persone - e quindi teoricamente l'assistenza dovrebbe essere più capillare rispetto ai grandi centri - i ragazzi spiegano di non avere alcun supporto, morale o concreto, da parte di chi li ospita. 

"Addirittura i cosiddetti pocket moneyi 2,50 euro al giorno che lo Stato riconosce ai richiedenti asilo, non vengono erogati da tre mesi", spiega l'avvocato. "Il direttore ad Acerra è irreperibile, non è mai presente al centro, loro vorrebbero parlargli ma non sanno come fare e si sentono abbandonati". Gli attivisti stanno al momento valutando possibili forme di denuncia: dallo sciopero della firma a un sit-in all'esterno della Prefettura, ufficio direttamente responsabile dell'individuazione e della scelta dei C.a.s cui affidare l'accoglienza dei richiedenti asilo. 

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