Garrone sbarca a Cannes: "Mai pagato tangenti per camorra"
"Reality" in concorso per la Palma d'oro. Il regista nega di aver pagato l20mila euro per poter girare "Gomorra": "Un regista pensa all'opera che deve girare, non si occupa del resto"
Matteo Garrone torna a ribadire la sua estraneità ai fatti: nessuna tangente da 20mila euro pagata alla camorra per girare "Gomorra". A Conchita Sannino della Repubblica spiega: "Ma cosa c'entro io? Io sono un regista e non c'entro nulla, assolutamente nulla con i movimenti di denaro. Un regista pensa all'opera che deve girare. Pensa a quello che deve diventare film, non si occupa del resto. Di tutto il resto si occupa la produzione, tutti gli altri aspetti sono in mano al produttore".
Ora è tempo di pensare solo a "Reality", unica opera italiana in concorso al festival di Cannes. Ma spunta un'altra dichiarazione choc di un pentito: il superkiller Giuseppe Setola, una volta saputo dell'incontro tra Garrone e il pregiudicato Alessandro Cirillo, "aveva provato a contattare il regista, ma senza riuscirci. Disse che dovevano rintracciarlo". L'uomo che doveva occuparsene, Bernardino Terracciano, fu però arrestato di lì a poco. E Garrone non seppe mai nulla dell'intenzione del superboss oggi condannato all'ergastolo.