"Mamma Camorra", negli ospedali corsia preferenziale per Maria Licciardi
È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta che riguarda la donna boss dell'Alleanza di Secondigliano
"Mamma camorra" e non "Lady camorra". È così che i collaboratori di giustizia parlavano di Maria Licciardi, secondo gli inquirenti donna a capo dell'Alleanza di Secondigliano, fermata pochi giorni fa all'aeroporto di Ciampino a Roma in procinto di partire per la Spagna.
Dalle carte dell'inchiesta stanno emergendo sempre più particolari sul suo operato. I pentiti hanno ricostruito la figura di una donna con occhi e mani ovunque, punto di riferimento non solo del suo clan, ma anche delle cosche amiche.
Secondo le risultanze investigative, Maria Licciardi, ad esempio, poteva entrare e uscire dalle corsie degli ospedali napoletani a suo piacimento. Nessuna lista d'attesa per le visite specialistiche, nessun orario da rispettare. Il tutto non solo per lei, ma anche per tutte le persone a lei vicine.
Anche in piena emergenza Covid aveva una corsia preferenziale negli ospedali. Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, avrebbe infatti chiesto garanzie di cure adeguate e assistenza particolare per Anna Aieta, la moglie del boss Eduardo Contini, ad aprile in terapia intensiva al Cotugno per Covid.
E non è da escludere che questa pervasività della presenza negli ospedali della camorra possa essere oggetto di un nuovo filone d'inchiesta da parte della magistratura napoletana.