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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dossier segreti, avanti l'inchiesta: si cerca un terzo uomo

Il maresciallo Iannini ha ammesso di aver consegnato a Nicola Cosentino atti segreti su alcune inchieste. Tra questi, dossier su Luigi Cesaro. Che annuncia: "Potrei lasciare la politica"

"Una stupidaggine", fatta per le circostanze in cui era maturata, cioè un periodo difficile della sua vita professionale e privata. Così Giuseppe Iannini, maresciallo dei carabinieri inquisito per aver consegnato una pendrive contenente atti processuali riservati a Nicola Cosentino, ha ammesso il fatto. "A buon rendere", avrebbe risposto l'ex numero uno regionale del Pdl. Iannini è intenzionato, al di là della vicenda pendrive, a dimostrare la propria estraneità dall'accusa di aver inteso favorire i clan. A raccontare delle sue dichiarazioni è Il Mattino.

I dossier segreti riguardavano inchieste su politica, affari e camorra. I pm sono peraltro alla ricerca di un terzo uomo implicato nella vicenda.

NICOLA COSENTINO – È stato Cosentino ad accusare Iannini. "È stato lui a consegnarmi una pendrive nera, siamo alla fine del 2013, con atti riservati. Iannini mi venne presentato da Cristiano (Giovanni, infermiere a Caserta ed ex trascrittore di intercettazioni per i pm, ndR), dopo avermi consegnato la pen drive midisse: tu vieni dipinto come un mostro, ma sappiamo che in questo territorio i mostri sono altri, facendo esplicito riferimento a Luigi Cesaro".

LUIGI CESARO – Su quello che secondo il maresciallo veniva considerato il vero "mostro", Luigi Cesaro, era in atto un'opera di dossieraggio da parte delle forze dell'ordine. Una scoperta che sta portando Cesaro – come spiega il suo avvocato Vincenzo Maiello – a riflettere sull'eventualità di lasciare la politica a fine mandato parlamentare. L'esponente di Forza Italia a settembre potrebbe essere convocato in Procura come potenziale parte lesa.

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